Il Decreto di maggio allo studio del Governo contiene una norma taglia-ricorsi chiave nel caso in cui non si potesse ripartire con la serie A e la serie B

Tra protocolli e responsabilità varie, la ripartenza dei due maggiori campionati di calcio sembrano più che mai in bilico. Ma i problemi sono sempre i soliti: come evitare contenziosi legali che bloccherebbero forse definitivamente il calcio italiano? Il Governo ha preso decisamente la palla in mano e sta pensando ad una serie di norme per mettere tutti d’accordo, come sotttolinea ilfattoquotidiano nell’edizione online di oggi:

“Le Federazioni possono adottare in deroga alle norme provvedimenti per proseguire o concludere le competizioni, compresa la definizione delle classifiche o la composizione dei tornei della prossima stagione. È la norma salva-campionati che il calcio chiedeva: indicazioni su come farlo non ce ne sono (è una questione sportiva), i ricorsi ci saranno lo stesso ma il governo prova a ridurne le conseguenze da una parte fornendo appunto alle Federazioni uno “scudo” normativo, dall’altra accorciando i tempi. Un po’ come aveva già fatto l’ex sottosegretario Giorgetti ai tempi del caos in Serie B, ci sarà un unico grado di giudizio sportivo, al Coni, poi si passerà direttamente alla giustizia amministrativa, Tar e Consiglio di Stato, che però dovranno pronunciarsi rapidamente (ed evitare sospensive cautelari). Insomma, in un mese tutto il contenzioso potrebbe essere risolto, ma meglio muoversi per tempo. Per questo adesso la Figc può davvero chiudere il campionato“.

La Federazione avrebbe di fatto il potere di determinare lo stop ai tornei, decretare i verdetti sportivi e “respingere” qualsiasi minaccia di coloro che vorranno appellarsi alle decisioni.