In tutte è salse è stato detto: la Reggina deve tornare tra i professionisti e per farlo può solo vincere la Serie D. Parte con questo mantra la stagione degli amaranto che oggi si raduneranno al centor sportivo Sant’Agata e a partire da domani inizieranno a lavorare in vista della prossima stagione. Quest’anno non ci sono scuse, si parte assieme agli altri e si può contare su un gruppo che in larga parte è quello che ha chiuso la passata stagione in crescendo.
Già dai giorni scorsi alcuni calciatori hanno raggiunto la città, altri arriveranno oggi e si incontreranno per un primo saluto con il tecnico Rosario Pergolizzi. Sarà l’occasione per conoscersi, iniziare a guardarsi negli occhi e ricordarsi quanto il margine di errore sia assolutamente bassissimo. Nel frattempo si attende che la società ci metta del suo, con quei tre-quattro acquisti che cancellino i dubbi sull’effettiva capacità della squadra di poter andare a prendersi un campionato dove ci sono squadre che si stanno rafforzando tanto e che potrebbe essere reso più complicato dall’arrivo di ambiziose squadre campane.
La Reggina, però, adesso deve solo pensare al proprio percorso.
Non bisogna guardare in faccia nessuno e via col vento
ALIBI PER NESSUNO…
…ed in considerazione di questo che giustamente ricordi, bisogna pensare che, anche alla luce dello scorso campionato, i margini di errore e di perdita punti è maledettamente ridottissimo, come dire che un inopinato pareggio potrebbe voler dire arrivare secondi. E’ inutile girarci intorno, è necessario arrivare davanti a club come il Siracusa…che prevedilmente e grazie anche ad impegnativi derby siculi (Nissa) ed allo scontro diretto con noi, probabilmente a fine campionato avrà lasciato agli altri una manciata di punti; come voler significare: gli amaranto vogliono raggiungere la C1? Allora devono formare una squadra scaccia massi (sassi potrebbe non bastare). Ho moderatamente fiducia nell’attuale compagine societaria…ma se nella realtà economica/finanziaria Ballarino malauguratamente non avesse la forza di allestire una squadra monstre perchè non ce ne sia per nessuno…allora sarebbe auspicabile onestà intellettuale e professionale di chiedere un aiuto alla realtà imprendoriale reggina a Reggio e nel resto della penisola. Reggio Calabria è una realtà che ha ampiamente dimostrato di stare dignitosamente in serie A o perlomento ad alti livelli in serie B, non è assolutamente permesso ancora indugiare tra i dilettanti…è una entità estranea a questa categoria consona, invece, ad altre relatà che non sono certo Reggio Calabria, Centro più importante e grande della Regione Calabria e città Metropolitana importante dello Stato Italiano. E’ un dato di fatto.