Informalmente, dal sodalizio amaranto si fa notare che il patron Luca Gallo sta pensando a come poter applicare e sostenere il protocollo sanitario della FIGC. Naturalmente si si tornerà in campo
La Reggina ha le strutture e le possibilità, anche economiche, per applicare il protocollo sanitario studiato dalla Commissione medica della FIGC.
Non basterà solo il Sant’Agata, ma il club dovrà, se naturalmente il campionato di C dovesse ripartire, scucire migliaia di euro per i tamponi, i controlli e la continua sanificazione degli ambienti in cui vive il “gruppo squadra”.
Lo stesso mister Toscano, interpellato in merito, ha confermato che il sodalizio amaranto sta anche cercando di attrezzarsi in tal senso, con il relativo aggravio delle spese: molti presidenti hanno parlato di almeno 500mila euro per adeguarsi alle misure pensate dalla commissione di esperti della Federcalcio.
Se la Reggina e le altre saranno costrette a seguire rigidi modelli di comportamento per prevenire la diffusione del Covid-19, lo si saprà il prossimo 7 maggio, giorno dell’Assemblea dei club: ma in terza serie c’è poca voglia (ma sopratutto poche risorse) di provare a concludere la stagione.