La norma contenuta nel DL Rilancio conferisce alle Federazioni sportive la possibilità di avere l’ultima parola sull’esito dei campionati stoppati dal Covid-19 e sulla struttura dei campionati 2020-2021
In tanti l’hanno accolta come una vera e propria svolta per dipanare una matassa che prevedibilmente è assai ingarbugliata e lascerà scontenti. La “norma-taglia ricorsi” offre alla FIGC un potere praticamente assoluto per determinare il futuro dei tornei. Tre i capisaldi della norma: riduzione gradi di giudizio per i ricorsi, taglio dei tempi e possibilità in capo alla Federazione di decidere su format dei tornei.
Il Corriere dello Sport propone l’analisi di questa norma probabilmente decisiva ad evitare lì’enpasse mortale per il movimento:
“….Di fatto, la FIGC potrà decidere sulla struttura dei campionati in corso di svolgimento e su quelli futuri, in deroga alle attuali norme federali. (..) Il taglio dei gradi di giudizio sarà netto. Via Tribunale Federale Nazionale e Corte Federale d’Appello, si andrà direttamente al Collegio di Garanzia del Coni, poi l’unico ricorso verso la decisione sarà possibile proporlo solo al TAR del Lazio. Si accorciano anche i tempi per proporre ricorsi: dopo la decisione della FIGC sulla struttura dei campionati 2020-2021, i club avranno sette giorni per presentare appello e la decisione arriverà entro quindici giorni“.
Continua l’analisi del quotidiano romano: “In occasione del Consiglio Federale della prossima settimana, uno dei punti di discussione riguarderà il blocco delle retrocessioni, che Gravina ha già escluso: facile prevedere i ricorsi di qualche club, che però avrà meno tempo a disposizione“.