L’espulsione di Mora ha messo la strada in discesa agli amaranto che, però, non hanno sbagliato una virgola
Marco Baroni aveva preparato bene la partita. Il 4-3-1-2 della Spal avrebbe dato agli amaranto la possibilità di sfruttare gli esterni con la superiorità numerica.
L’espulsione di Mora, maturata. dopo neanche dieci minuti ha reso il tema tattico più semplice da mettere in campo. Nulla da dire sulla decisione dell’arbitro, tenuto conto che l’ingenuità del calciatore è stata simulare sapendo di essere già ammonito. L’arbitro non ha potuto fare a meno di tirare quel giallo che ha dato alla Reggina l’opportunità di giocare in superiorità numerica a lungo.
Da quel momento in avanti quella degli amaranto è stata una prestazione perfetta. La spinta di Liotti (sostituto di Di Chiara) è diventata decisiva. Dal suo mancino è nato il primo traversone, arrivato sul secondo palo e tramutato in gol da Rivas.
Da bomber vero è, invece, la girata con cui Montalto ha capitalizzato una precisa sponda di Folorunsho, ancora una volta ispirata dall’esterno di Pizzo.
Il tris di Rivas, arrivato in fuorigioco, sembrava poter scrivere la parola fine sulla partita. Anche perché per una volta c’era stato un errore arbitrale a favore degli amaranto. Invece un episodico calcio di punizione di Esposito, deviato dalla barriera, aveva riaperto la contesa.
L’ingresso di Menez ha ulteriormente spaccato la partita, portandola sui binari amaranto. Il poker di Folorunsho, ispirato dal francese la cui conclusione era stata ribattuta da Berisha, ha scritto la parola fine su una gara che è stata dominata in lungo ed in largo dagli ospiti.
Cinque punti di distacco dai play off, sei dai play out (in attesa della gara del Brescia). Per sapere se la vittoria sarà stata la Spal-lata al campionato, lo si saprà martedì sera. Quando a Reggio arriverà la capolista Empoli.
Forza Reggina