Il centrocampista dopo sole sette partite sa già che al prossimo giallo dovrà saltare un turno di campionato

Sette partite, quattro cartellini gialli. Uno ogni 151 minuti e potrebbero essere un po’ troppi per un centrocampista che, come Lorenzo Crisetig, non è certo un mediano di rottura.

Per dare l’idea nella scorsa stagione furono 10 (uno fu doppio) e la frequenza con cui i direttori di gara gli hanno sventolato un cartellino è stata di uno ogni 281 minuti.   Crisetig, in sostanza, viene ammonito rispetto alla passata stagione.

Alcuni gialli, in questa stagione, sono arrivati per la necessità di rimontare avversari che avevano preso in velocità il centrocampo o lo aveva affrontato in inferiorità numerica e si sa quanto l’ex Crotone sia un centrocampista sontuoso per la  B quando c’è da fare da direttore d’orchestra e quanto il passo non sia il suo forte.  Limite che forse viene enfatizzato dal giocare con il centrocampo a due  e con un Hetemaj che, rispetto al Crimi della passata stagione, entra in partita come un diesel.

Può, però anche darsi, che Aglietti sia perfettamente conscio del rischio di esporre i mediani  a gialli così frequenti in relazione della volontà di attaccare in un certo modo. Potrebbe, però, anche essere un problema di distanze tra i reparti che a volte non sono ottimali o di caratteristiche dei giocatori.

Andando a spulciare i dati dei centrocampisti del Chievo della passata stagione Viviani, ad esempio, prese “solo” cinque  gialli e un rosso.  Palmiero ne prese 8 e Obi (4+1 rosso).

La proiezione di Cristetig, su un campionato intero, sarebbe di andare oltre 20 (non considerando, ovviamente, le eventuali squalifiche che arriverebbero dopo ogni cumulo).