C’è molto del tecnico nel pareggio di Cremona che avrebbe potuto essere una vittoria
La capolista è sembrata piccola al cospetto della Reggina. Una circostanza che ha raccontato quanto questo campionato rischia di essere un’occasione persa per gli amaranto, ma soprattutto ha messo in rilievo come Roberto Stellone abbia saputo creare i presupposti per mettere in difficoltà tattica i grigiorossi.
Tre mediani puri a chiudere ogni corsia ai passaggi dei centrocampisti grigiorossi verso gli uomini a ridosso della punta e due attaccanti come Rivas e Folorunsho che magari avranno generato problemi nella capacità di riempire l’area, ma hanno costretto gli avversari a restare bassi e in qualche occasione ad allungarsi. I loro costanti scatti in profondità, dopo i primi pericoli subiti, hanno obbligato Okoli e la difesa grigiorossa a giocare in maniera diversa dal solito. A restare più bassa, per non rischiare le partenze alle spalle, costringendo in alcuni casi i padroni di casa a perdere le distanze di una squadra che spesso si è fatta apprezzare per la sua capacità di restare corta.
E, al netto della girata dell’1-0 firmata da Ciofani, gli amaranto avevano davvero subito poco. Poi il rosso a Crescenzi e il rigore sono stati gli episodi che hanno suggellato la reazione allo svantaggio subito, a dimostrazione che la squadra adesso ha anche un carattere importante.
Il discorso sarebbe perfetto per il primo tempo, decisamente meno dopo il gol subito. Sarebbe dovuta arrivare immediatamente la sostituzione di Bianchi con Galabinov per riempire l’area visto che le palle messe dentro non trovavano mai nessuno. Mi è sembrato assurdo aspettare il 78′ per l’ingresso della punta pesante…ben 10 minuti dopo l’espulsione… non mi ha convinto l’impiego contemporaneo di Galabinov e Montalto che ha dato la possibilità alla cremonese, nonostante l’inferiorità numerica, a giocare alla pari, numericamente, dalla trequarti fino alla porta difesa da Micai consentendole pericolosissime ripartenze.
La squadra ha giocato bene ma lui non ha saputo sfruttare l uomo in più