La classifica degli umbri non deve ingannare e ci sono caratteristiche che potrebbero dare fastidio agli amaranto
Si è detto più volte in questa stagione che la Reggina fatica di più contro squadre che la aspettano. Soprattutto se non riesce a sbloccare il risultato o addirittura finisce sotto.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che il Perugia di Castori approdi al Granillo con la ferma intenzione di difendersi e provare a ripartire. Lo impongono le circostanze e questa tipologia di atteggiamento spesso è stata alla base dei grandi successi del tecnico marchigiano. Si ricorderà come due anni fa la Salernitana, poi promossa in Serie A, si difendesse alla perfezione e poi giocasse non proprio come il Barcellona di Guardiola.
Tanti calci piazzati, lanci per Djuric e altri modi per fare gol diventavano la risorsa principale di un gioco dove la solidità era di altissimo livello. Questo, però, dava ai granata grandissima efficacia e una ricetta vincente, che è ciò che conta nel calcio.
Il Perugia, tra l’altro, occupa i bassifondi della graduatoria, ma resta una squadra che ha cambiato poco rispetto a quella che nella passata stagione ha giocato i play off. Se a questo si aggiunge che spesso in B i pronostici si rovesciano (E il Modena, ad esempio, lo ha fatto con gli amaranto), si definisce un quadro che spiega quanto per la Reggina la gara sia insidiosa.
Se giochiamo come contro il Parma perdiamo di sicuro