I dati sul pubblico spesso vengono letti in modo sbagliato
Si è emozionato Folorunsho ad esultare sotto la curva. Segno che, pur non piena in ogni ordine di posto, il cuore pulsante del tifo amaranto riesce ancora a fare la differenza. E contro il Cosenza lo ha fatto a gran voce, tenuto conto che c’è stato un tifo incessante per tutti i novanta minuti.
A volte il paradosso è che 5000 persone si sentono più di quanto non ce ne siano 10.000. Come se quando si è in pochi ci fosse voglia di dare qualcosa in più sul piano del sostegno.
Ai tifosi della Reggina non si può davvero dire nulla. Sia perché riempiono i settori ospiti di ogni stadio d’Italia, sia perché in casa sono ai vertici assoluti della categoria.
Davanti agli amaranto nella presenza sugli spalti ci sono solo il Lecce (che si sta giocando il campionato), il Parma (che ha speso decine di milioni per allestire la squadra) e il Frosinone (che ha uno stadio super confortevole). Se si considerano tutti questi aspetti, si entra nell’ottica di quanto oggi parlare di disaffezione sia sbagliato. Anche considerando il calo che si è avuto da inizio stagione.
Basta fare la proporzione, in una dimensione dove tutti gli stadi si sono svuotati.
Per cui se c’è un problema non va certo cercato nella parte più sana del calcio e di ciò che gravita attorno alla Reggina. “La Reggina siamo noi” canta la curva ed ha pienamente ragione.
Da sempre E per sempre la Sud🤟🏻🤟🏻
C’ è una disaffezione nei confronti della Reggina è inutile negarlo, lo stesso Gallo se ne è reso conto.