Gli amaranto hanno una classifica che preoccupa, ma senza gli errori più vistosi oggi i numeri sarebbero diversi.
Con i “se” e con i “ma” nessuno è mai riuscito a riscrivere la storia del calcio. La lezione è ormai ultrasecolare, ma è chiaro che le valutazioni sul passato servono anche a migliorare il futuro.
Oggi la classifica della Reggina è deficitaria. Non è però un mistero quanto sul rendimento amaranto abbiano pesato le incertezze, clamorose in qualche caso, degli estremi difensore e i rigori sbagliati.
Nessuna squadra è riuscita a subire la quantità di danni che derivano dal mix delle due cose e questo pesa in maniera inequivocabile sulla classifica.
“Chi è causa del suo male pianga se stesso” si dice nella vita e la lezione vale anche nel calcio. Tuttavia, la considerazione deve servire a prendere autostima e consapevolezza che per uscire dalle secche della classifica può corrispondere ad un girone di ritorno dove l’ausilio di Nicolas e l’inversione del trend dal dischetto possono giocare un ruolo fondamentale.
Fare mea culpa non equivale a darsi la zappa sui piedi, ma a trarre le motivazioni giuste per uscire da una situazione che è difficile, ma assolutamente rimediabile.
Toccherà a Baroni e ai suoi riuscire ad invertire la tendenza anche attraverso questi passaggi.