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Coronavirus, Castellacci: “Protocollo ad hoc per la C? Serve volontà politica”

L’ex medico della Nazionale italiana è tornato sull’argomento riguardante la contrarietà dei medici sociali per la ripresa del campionato di serie C. Per lui la soluzione potrebbero essere linee guida ad hoc per la terza serie

Enrico Castellacci, presidente del LAMICA, l’Associazione dei medici del calcio, parlando a Radio Punto Nuovo, ha fatto il punto della situazione sulla ripresa della serie C:

Non è che i medici sociali siamo contro la ripresa del campionato di Lega Pro. Sono solo realisti. In C non si può giocare e di questo se ne era reso conto anche il presidente Ghirelli. Ci sono dei problemi di vario tipo, a partire da quelli di tipo logistico, le società non hanno la possibilità di fare dei ritiri lunghi in strutture adibite. Poi c’è la difficoltà nel recuperare migliaia di tamponi, infine i medici sociali lavorano part time con le società di calcio, hanno anche la loro attività. E di questo ne abbiamo parlato. La Serie B è nelle stesse condizioni della Lega Pro, ci saranno delle dimissioni, a Salerno due medici sono stati licenziati e questo è un brutto segnale. Si dà tutta la responsabilità sulle spalle dei medici sociali, che è una figura non istituzionalizzata, che non hanno contratti con i club o contratti non depositati in Lega. Qui si nasconde una verità enorme e dispiace che il presidente Gravina non si renda conto di questo“.

Continua l’ex medico della Nazionale italiana, peraltro campione del Mondo a Germania 2006: “Tra l’altro la nostra associazione non è mai presente ai consigli direttivi, altrimenti le cose sarebbero andate diversamente. Il 90% dei medici sociali è contrario alla ripresa della stagione, probabilmente chi si dissocia e vuole giocare può far rispettare il protocollo sanitario. Ma i protocolli sono validi se sono applicabili. Farne uno ad hoc per la Serie C è pure possibile, ma l’indirizzo politico sembra propenso a istituire un protocollo unico dalla A alla C. Ne usciamo collaborando tutti, bisogna sedersi a un tavolo, con meno burocrazia, e trovare una soluzione, perché un protocollo che non si può applicare è sostanzialmente un protocollo inutile“.

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