La Serie B non è la C, i tifosi lo stanno scoprendo andando a valutare il rendimento di alcuni protagonisti della passata stagione
Dopo sette partite, se qualcuno si illudeva che tra la B e la C non ci fosse molto differenza, si iniziano a capire che molte cose.
La sconfitta di Empoli è stato l’ultimo biglietto da visita che il campionato di Serie B ha lasciato alla Reggina e a tutto l’ambiente amaranto.
I toscani sono un complesso di grande livello. Immaginare di potergli dare filo da torcere, soprattutto nel lungo periodo, è al momento utopia. Si può però lavorare migliorare e prendere contezza di alcuni punti chiari.
Il primo è che molte certezze della passata stagione stanno pagando lo scotto del cambio di livello. Basta guardare la gara di Empoli per rendersi conto come, contro una squadra di alto livello, i quasi invincibili della passata stagione non abbiano fatto una grande figura. Ma è un trend che si ripete da qualche giornata.
Loiacono un anno fa era pressoché insuperabile. Quest’anno capita che perda uno contro uno e non accada così raramente. Per non parlare di Marco Rossi, muro invalicabile contro gli attaccanti di Serie B.
Ciccio De Rose fatica a trovare spazio e quando lo fa non incanta. Nicolò Bianchi difetta in precisione e in B lo si nota di più. Denis che era un professore non segna da sei partite.
Rolando, complice qualche problema fisico, non è il giocatore devastante di un anno fa. Solo Liotti e Bellomo danno l’idea di tenere botta.
Qualora qualcuno se lo fosse dimenticato, la categoria è cambiata e si vede.