Lunedì nelle Marche si gioca una gara di fondamentale importanza dove la posta in palio impone il massimo focus sulla sfida.

Come se fosse l’ultimo compito in classe prima della chiusura di un quadrimestre che poteva andare meglio, ma forse anche peggio. Fare punti è un’ulteriore opportunità  per rimediare a qualche passaggio a vuoto e a non trovarsi un’insufficienza in pagella. Non tanto perché sarebbe un’onta, quanto perché sarebbe più difficile recuperare.

Potrebbe essere questa la metafora con cui si può descrivere la partita che la Reggina andrà a giocare ad Ascoli il prossimo 4 gennaio. Si va in campo alle ore 17 e sarà l’ultima fatica prima che il campionato conceda una breve pausa.

Non conta nulla, se non i punti.  Come già accaduto contro la Cremonese quasi tutte le squadre sono allo stremo per effetto di un calendario particolarmente fitto e tutti guardano con ansia al momento in cui ci potranno essere un paio di settimane per rifiatare.

Lo stesso Marco Baroni, alla fine della gara contro la Cremonese, ha ammesso come ad Ascoli si andrà quasi in apnea sotto il profilo delle energie. A fare la differenza sarà ancora una volta la testa e la consapevolezza di dover restare dentro la partita, senza concedersi a passaggi a vuoto.  Come quello che, per poco, non è costato la vittoria contro i grigiorossi a tempo scaduto.

Davanti ci sarà un avversario che sembra aver trovato nuovo vigore dopo l’avvento di Sottil in panchina, che venderà cara la pelle che, come ogni squadra di B, ha due o tre calciatori che sono in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.

Non è ancora il momento delle valutazioni, delle conclusione e dei giudizi.  C’è una partita da giocare che vale tanto. Solo dopo si potrà, eventualmente, iniziare a tracciare una linea e a predisporre un piano per la seconda parte del campionato.  Calciomercato compreso.