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Reggina, mancano “venti minuti” e possono arrivare da varie direzioni

Il pareggio a Frosinone è un risultato importante, sono semmai quelli lasciati in altre partite a pesare

Il rischio di subire un pareggio a cinque minuti dalla fine è che suoni come una mezza sconfitta. Meglio sgomberare il campo dagli equivoci: pareggiare a Frosinone è un risultato positivo. Se la Reggina ha una classifica non tranquillissima lo deve a qualche passaggio a vuoto avuto in altre circostanze.

È finito il girone d’andata e se il campionato terminasse oggi gli amaranto sarebbero salvi.  Il tutto nonostante un girone d’andata con tre rigori decisisi sbagliati, clamorosi errori dei portieri e avendo giocato più della metà delle partite senza il proprio miglior giocatore: Jeremy Menez, senza ombra di dubbio.

Basterebbe questo per autorizzare ottimismo, non pigrizia però nell’andare a capire i propri limiti.  Alla Reggina vista a Frosinone, così come in altre circostanze, sono mancati gli ultimi minuti.  Venti o trenta, la quantità esatta cambia poco.

E come si può avere consistenza anche in quella fase della gara dove spesso gli amaranto vanno in consistenza ? Intanto con la scelta di uomini adeguati al momento in panchina che, in alcuni casi, mancano anche per effetto delle contingenze negative.

Come sarebbe andata se al 60′ Baroni avesse avuto Charpentier e Rivas da mandare in campo? Probabilmente qualche scatto bruciante dell’honduregno avrebbe dato molto filo da torcere alla difesa avversaria e magari avrebbe portato al gol del raddoppio in contropiede.  Recuperare tutti gli uomini funzionali al progetto del tecnico potrebbe equivalere a trovare una prima risorsa significativa ai fini della gestione della partita.

Ma c’è un’altra direzione da cui potrebbe arrivare vento favorevole: il calciomercato.  Alla Reggina servono attaccanti che riempiano l’aria e concretizzino il gioco sugli esterni. Servono uomini di qualità e abituati alla categoria. E forse serve anche qualcosa  dietro, dato che la Reggina soprattutto sotto pressione dimostra di avere poca solidità nelle gestioni di momenti che in Serie B sono molto comuni e dovuti al grande equilibrio che regna nelle partite.  E sono concetti che, neanche troppo tra le righe, Baroni ha fatto capire chiaramente.

 

 

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