Gli amaranto segnano soprattutto su azione, ma devono necessariamente migliorare sui calci da fermo
La Reggina non segna moltissimo. Nel girone di ritorno sta beneficiando di un buon rendimento difensivo, ma deve fare il salto di qualità offensivo per ottenere una salvezza che non abbia patemi d’animo.
Servono soluzioni che non passino dalla manovra e stanno arrivando partite che sono destinate a farsi sempre più complicate. D’altronde se oggi la Reggina non è in una situazione di tranquillità lo deve anche a tre errori dal dischetto che oggi sarebbero potuti valere cinque punti in più.
Ci sono, però, altri aspetti che vanno valutati. La squadra, ad inizio stagione, era stata costruita con tanti calciatori strutturati fisicamente. Una scelta che si immaginava potesse dare consistenza ad una squadra che, pur essendo un rullo compressone, nella passata stagione faticava a difendere in Serie C sui calci piazzati e a fare gol nelle stesse situazioni.
Bene, dopo 27 giornate la Reggina non ha ancora segnato sugli sviluppi di un corner o di un calcio piazzato.
Sono arrivati tre gol direttamente su calcio di punizione (Crisetig con l’Entella, Denis con il Brescia e Folorunsho con la Cremonese), ma mai gli amaranto sono riusciti a trovare la rete con uno schema da calcio piazzato o con un semplice colpo di testa.
Un vero peccato se si considera che la squadra ha buoni saltatori come Cionek. L’ultimo, tra l’altro, a fare gol sugli sviluppi di un corner è stato capitan Loiacono, nella scorsa stagione a Teramo.