I dati del passato raccontano quanto difficile potrebbe essere arrivare agli spareggi-promozione
La Reggina con Baroni (ed anche con il mercato di gennaio) è stata un’altra cosa. Non c’è un numero che non racconti in maniera oggettiva quella che, senza il conforto oggettivo dei dati, potrebbe anche apparire una sensazione.
Non è dato sapere se la scalata della squadra amaranto con il tecnico fiorentino al timone basterà per guadagnarsi l’accesso agli spareggi promozione, ma è innegabile quanto comunque il lavoro fatto sia tangibile.
Quello che è certo è che per arrivare ai play off bisognerà arrivare a centrare un’impresa di dimensioni storiche. Andando, infatti, ad analizzare l’andamento della Reggina nel campionato di Serie B, con i tre punti a vittoria e in tornei da venti squadre, emerge che mai la società amaranto è riuscita ad avere un bottino tale da equiparare ciò che servirebbe per raggiungere l’accesso alla post-season.
Basta guardare i numeri. Attenzione: non sono stati presi in considerazione gli anni dove c’erano i due punti per vittoria e gli anni dove la B era a 22 squadre, sebbene anche in quelle circostanze la squadra non avesse raggiunto una media punto comparabile con quella delle due promozioni.
Sì, perché le annate di riferimento sono esattamente quelle che corrispondono alle annate in cui la Reggina, a fine stagione, festeggiò la promozione in Serie A. Il 1998-99 ed il 2001-2002.
Nel girone d’andata la Reggina, nella prima occasione, mise assieme a 31 punti, furono, invece, 33 nel ritorno. Nella stagione del secondo approdo in massima serie gli amaranto ottennero 37 punti nel girone d’andata e 31 in quello di ritorno.
Per dare l’idea di quanto stia andando forte la Reggina adesso basta citare il fatto che, con ancora quattro partite da giocare sulle diciannove, l’attuale girone di ritorno ha portato in dote ben 29 punti.
Per arrivare ai play off ne serviranno probabilmente almeno nove o dieci. Cifra che porterebbe l’attuale girone di ritorno a diventare quello più importante della storia amaranto. Ipotesi affascinante, ma che racconta quanto sia difficile arrivare all’obiettivo.