Il brasiliano naturalizzato polacco festeggia un’età importante, ma da quando è arrivato il tecnico ha cambiato registro
L’errore di valutazione in occasione del gol del Cittadella è stato un episodio. Al punto che lo si ricorda. Ne è passato di tempo da quando si immaginava che Thiago Cionek fosse arrivato al tramonto. Una lettura che ci può anche stare. Soprattutto se il dato anagrafico è quello che si legge sulla carta di identità dell’ex difensore della Spal.
Oggi 21 aprile il brasiliano, naturalizzato polacco, festeggia 35 candeline e lo fa con una considerazione generale sicuramente migliore di quando aveva qualche mese in meno. Con l’arrivo di Baroni la squadra ha cambiato modulo e principi di gioco.
Giocare con una difesa a quattro lo ha sgravato dalla necessità di essere il punto di riferimento assoluto di una retroguardia a tre, dove faceva ciò che raramente aveva fatto in carriera: il riferimento centrale.
Baroni gli ha chiesto di giocare nella maniera in cui ha mostrato di saper fare le cose migliori in carriera: cercando l’anticipo e aggredendo gli avversari, senza aspettare l’uno contro uno.
Non è un caso che il calciatore sia diventato una delle certezze di una difesa che è diventata quasi granitica, sebbene a fare la differenza sia stata comunque l’organizzazione generale. Tra i meriti del nuovo progetto tecnico c’è quello di aver creato un’intercambiabilità dove persino ruotare i difensori non toglie certezze alla squadra.