Gli amaranto perdono contro i granata rinnovando una tradizione storica che vede i veneti vincere spesso
La Reggina senza Crisetig è un’altra cosa. La Reggina contro squadre che corrono tanto ha qualche problema che viene enfatizzato nel momento in cui manca il direttore d’orchestra che permette di uscire dalle più difficili fasi di pressione avversaria. Accade così che il Cittadella arrivi a Reggio, vinca e lo faccia dopo un primo tempo in cui ha legittimato una superiorità evidente nella prestazione.
Nel finale le occasioni create dalla Reggina avrebbero anche potuto generare un pareggio che sarebbe stato meritato, ma resta una prestazione che nel primo tempo è stata al di sotto delle possibilità complice anche un avversario che sembrava avere un ritmo diverso.
Va in archivio una gara in cui, di fatto, il Cittadella ha rinnovato la sua tradizione favorevole in riva allo Stretto, conquistando una vittoria con le unghie e con i denti. I granata hanno fatto il loro, rischiando solo nella ripresa nel momento in cui il loro calo e una Reggina che ha iniziato a buttare i palloni avanti ha dimostrato di avere fisicità adeguata per dare fastidio ai centrali granata. Le parate di Kastrati hanno tolto le castagne dal fuoco ai veneti.