Dopo una gara difficile l’epilogo ha avuto un’immagine da cui si può ripartire
Alla fine ad assistere a Reggina-Cittadella c’erano oltre 6000 persone. Se si considera il periodo, l’avversario con un nome poco altisonante e le giornate di maltempo che si sono abbattute su Reggio Calabria non si è trattato di un dato da buttare. È arrivata una sconfitta dopo tre sconfitte consecutive, ma la squadra ha lottato come ai tifosi piace.
Gli uomini di Aglietti sono innegabilmente andati in difficoltà sotto il profilo tattico e hanno provato a mettere qualcosa che andasse oltre: il cuore. Con la forza dell’inerzia nei minuti finali sono andati più volte vicini al pareggio e hanno sbattuto su un Kastrati in giornata di grazia.
Il pubblico del Granillo ha apprezzato lo sforzo e ha capito che questa B è un po’ così, dove una sconfitta può fare parte del percorso e l’importante è dimostrare di esserci. Pur in difficoltà la Reggina ha mostrato capacità di andare oltre le questioni tecniche e fatto ciò che di più piace ai tifosi: sudare la maglia.
Come accaduto a Pisa, dove la Reggina fornì una buona prestazione, i ragazzi di Aglietti sono andati a prendersi l’applauso dei propri tifosi. Un attestato di stima che può e deve essere un punto di nuova ripartenza.