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Reggina: si attende una risposta da Sirigu?

Il portiere potrebbe essere chiamato a scegliere tra il diventare protagonista a Reggio o giocarsi lo scudetto a Napoli da secondo

Tra tutti i grandi nomi accostati fino ad ora alla Reggina quello di Salvatore Sirigu sembra essere la pista più percorribile. L’operazione resta complicatissima e non è il caso di aprirsi a troppo ottimismo, benché ci siano anche fattori che giocano a favore.

A incidere, ad esempio, potrebbe essere due cose: un contratto con il Napoli che scade a giugno e la sua voglia di essere protagonista. Questa seconda prospettiva, tra l’altro, potrebbe mettere in secondo piano persino la possibilità di giocarsi lo scudetto da dodicesimo con la maglia partenoepa. Proprio gli azzurri, tra l’altro, stanno per riabbracciare il portiere Contini.

Sirigu potrebbe presto valutare un contratto di un anno e mezzo da parte della Reggina. Accettare la Serie B per chi solo un anno e mezzo fa si laureava campione d’Europa potrebbe essere, invece, uno scoglio

Così come l’ipotesi che a volerlo sia il Cagliari. Una squadra che non può essere come tutte le latre per un sardo. Tra pochi giorni si capirà se la pista realmente percorribile o se gli amaranto si tufferanno su altri nomi.

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Gaetano
Gaetano
1 anno fa

Speriamo sia sirigu il portiere , e molto bravo, ma la priorità a mio avviso è una prima punta

Vincenzo
Vincenzo
1 anno fa

P.S. Preciso che stamattina, su Wikipedia, La Mantia è …tornato ad essere un giocatore della Spal; fino a ieri sera era stato accreditato come un nuovo acquisto 2023 della Reggina. Sarà stata la proiezione di un desiderio dello stesso La Mantia o l’opera di qualche buontempone ?
Bah !

Vincenzo
Vincenzo
1 anno fa

Lo confesso subito: in queste vacanze di Natale la mia Reggina è stata qualcosa di più di una squadra di calcio, è stata l’amante che per varie vicissitudini non sono riuscito ad abbracciare; in questa volubile e seducente amante ho rivisto la mia terra, la mia Calabria che non sono riuscito a raggiungere e che spero presto di riabbracciare: e così in una Capitale sonnolenta e tramortita dalle feste, che almeno non mi ha lesinato sole e belle giornate, mi sono nutrito di Reggina e delle voci e delle suggestioni che alimentano questo avvincente periodo di shopping calcistico
E di seduzione in seduzione si è parlato tanto della necessità di disporre di un grande attaccante, un fromboliere di razza in grado di distruggere e annientare le resistenze nemiche (si sa, la gente è cattiva e non vuole che la Reggina vada in serie A!).
Ma torniamo alla suggestione iniziale, quanto serve alla nostra Reggina un grande attaccante ?
Numeri alla mano e senza scomodare Pizia, l’oracolo di Delphi, sembrerebbe di no visto che non stiamo parlando di una squadra anemica ma di una squadra che pur priva di un grande attaccante, è risultata, per l’intera durata del girone di andata, la squadra che è meglio riuscita a indispettire i portieri avversari, eguagliata, ma solo nelle ultimissime giornate, prima dal Bari e poi dal Pisa.
Certo se invece di 30 gol uno ne facesse 40 meglio ancora: ma chi ci dà la certezza che con un grande attaccante e modificando lo schema di gioco attuale faremmo 10 gol in più rispetto a quelli centrati nel roboante girone di andata ?
Perché se prendi Coda ,Forte, La Mantia o Inglese mica puoi fargli fare, come se si trattasse dell’ultimo garzone di bottega, la riserva di Menez e relegarlo, come si è fatto con Gori, agli ultimi spiccioli minuti finali di partita !
Certo l’attaccante, da sempre nell’immaginario di ogni tifoso, è stato sinonimo di gol, i gol sinonimo di vittoria e le vittorie sinonimo di lussuria calcistica per noi tifosi.
Se poi parliamo di Massimo Coda, vincitore delle ultime due classifiche dei marcatori di serie B, le suggestioni diventano autentico sogno calcistico.
Ma perché il Genoa, partito con il favore dei pronostici in parte delusi, dovrebbe privarsi (ammesso che abbia deciso di farlo) del vincitore delle ultime due classifiche dei marcatori ?
Forse perché il Coda di oggi non è più il Coda, spauracchio dei portieri, di Lecce (22 reti nel campionato 2020-’21 e 20 reti in quello 2019-’2’) !
Sempre a dar ragione ai numeri sembrerebbe di sì considerato che il nostro non sembri più veleggiare con il vento in poppa degli ultimi due campionati: solo 2 i gol realizzati su azione al giro di boa (gli altri quattro del misero gruzzoletto racimolato sono stati realizzati da comoda posizione, il dischetto), gli stessi realizzati su azione dal nostro Gagliolo (che quando è in area avversaria è solo di passaggio), ed esattamente la metà di quel Menez che andrebbe a sostituire perché appunto non puoi prendere il capo cannoniere degli ultimi due campionati per fargli fare la riserva di Menez (con tutto il rispetto che noi tutti dobbiamo a Menez).
Non ha fatto assai meglio Forte, l’altra seducente suggestione natalizia: 3 sole reti all’attivo ed in caso di indisponibilità di Hernani, non potresti neanche affidargli i tiri dal dischetto perché lì è un autentico disastro: quest’anno due tiri tirati ed entrambi sbagliati: verrebbe da dire se non riesce a segnare da posizione comoda, appunto il dischetto, chi ci assicura che farebbe sfracelli da posizioni meno privilegiate.
E non ha fatto meglio neanche l’altra seducente suggestione, quel La Mantia con sole 4 reti all’attivo e tutte realizzate nelle prime cinque giornate che quindi si ritrova a secco da ben 14 giornate (una tragedia per uno chiamato a provocare in area terrificanti tsunami !): escluso dalla formazione titolare tre giornate su quattro delle ultime partite disputate, ed occupa con la sua squadra, appunto la Spal, la sedicesima scomodissima piazza della classifica, quella che per restare in A devi passare dalle forche caudine di uno spareggio e sperare di vincerlo.
La Mantia che nelle ultime due partite disputate dalla Spal (18° e 19°) è stato impiegato per pochi scampoli di partita (per 32’ contro il Parma e per 26’ contro il Pisa) un po’ come facciamo noi con Gori.
La Mantia verrebbe a sostituire Menez o a sostituire Gori ?
E siamo proprio certi che un calciatore che non va bene per la Spal, sedicesima in classifica, vada bene per la Reggina, seconda in classifica per punti e prima in classifica per gol fatti con un modulo che prevede un falso nueve e non un nueve doc e originale come La Mantia ?
E parliamo anche dell’ultima delle quattro seducenti suggestioni, quella di Inglese (inteso non come lingua ma come nome proprio di persona) il cui curriculum in questo campionato è quasi speculare a quello percorso da La Mantia: quattro sole reti all’attivo, tutti tra la terza e la sesta (un gol a partita), una rete in più del compagno di squadra Del Prato che soggiorna in tutt’altra area del campo ed a secco da ben 13 giornate (una sventura di proporzioni bibliche per un attaccante).
Roberto Inglese che per la verità non ha fatto sfracelli neanche l’anno scorso (3 reti) come neanche due anni fa (zero reti) ed anche tre anni fa (4 reti).
E la nostra amata Reggina pensa di fare più gol dei tanti che ha già fatto cambiando modulo (un vero nove al posto di un falso nove) con Roberto Inglese che gioca (diciamo …giocava) in una squadra che dopo averle prese in casa dal Modena e dal Benevento poi (in entrambe le due partite Roberto Inglese agiva come catalizzatore del gioco e d unica punta, l’1 finale del modulo adottato, per la cronaca 4-2-3-1) opterà per l’adozione – per quanto ne sappiamo senza versarne i diritti di copyright – dello stesso modulo della Reggina che adesso vorrebbe adottare, acquistando La Mantia, il modulo che il Parma, dopo due sconfitte in casa, ha abbandonato.
Via il vero nove, appunto Roberto Inglese a vantaggio di un falso nove (uno di caratteristiche, e anche di classe, occorre riconoscerlo,simili al nostro Menez) il mostruoso, nel senso più calcisticamente lussurioso del termine, Vazquez, ha deciso il Parma e noi dovremmo fare il contrario: via il falso nove che tante soddisfazioni ci ha dato e mettiamo dentro un nove non falso, appunto La Mantia: dimostrazione fisica che la terra non smette mai di girare !
Per onor di cronaca il Parma, dopo aver licenziato il vero nove Inglese per inserirci un falso nove, vincerà agilmente a Brescia (2-0): Vazquez come falso nove come il nostro Menez, supportato dalle due ali Man e Tutino (i nostri Canotto e Rivas).
Anche Stefano Moreo del Brescia, l’ultima suggestione in ordine temporale, ha avuto, in questo torneo, un percorso simile a quello tracciato da La Mantia ed Inglese (si vede che il profilo che cerchiamo è quello!): gol con il contagocce e tutti (si fa per dire visto che sono appena due, gli stessi del nostro Gagliolo che è solito bazzicare in tutt’altre parti del campo) realizzati nelle prime giornate del torneo: alla quinta ed alla settima ed in entrambe le occasioni senza portare punti alla causa ed al mulino del Brescia perché alla quinta il Brescia avrebbe vinto comunque anche senza il gol di Moreo ed alla settima avrebbe perso comunque (e tanto) anche senza la rete di Moreo (la mortificante debacle subita a Bari: 2-6 !).
In più Moreo, condivide con Forte, la stessa …sfortuna dai tiri del dischetto: l’unico che tirato lo ha …sbagliato.
Insomma se le voci sono giuste (e magari non lo sono) una cosa l’abbiamo scoperta: questa vena da crocerossina della Reggina di risollevare le sorti di punte ormai da troppo tempo spuntate e in digiuno da gol da prima del secondo millennio.
Ed in più se prendi uno di questi giocatori che nonostante le disavventure degli ultimi tempi costa comunque tanto non solo sei costretto a rivedere e forse cambiare il modulo che si è rivelato vincente (che fai prendi Coda, o La Mantia o Inglese o Moreo per fargli fare la riserva di Menez e il Gori 2 ?) ma ti sveni economicamente parlando e forse concludi qui – almeno per gli acquisti che servono davvero – il tuo shopping invernale.
Parliamoci chiaro, se a luglio la Reggina avesse acquistato uno di questi quattro personalmente avrei fatto festa a champagne !
Appunto a luglio quando ancora non sapevo che Menez sarebbe tornato agli antichi fasti e la Reggina anche grazie a quel modulo che usa Menez come falso nove avrebbe chiuso il girone di andata con la serie A cucita addosso, vantando l’attacco – pur se in comproprietà con altre due squadre – più prolifico del campionato !
Invece cerchiamo a tutti i costi un attaccante come se ci fossero ancora gli attaccanti di una volta quando ormai è assodato che Haaland escluso (che però gioca nel Manchester City e non nel Zagarolo AC football) non ci sono più gli attaccanti di una volta !
Quante reti ha realizzato un altro attaccante di razza come Alfredo Donnarumma (score personale a tre cifre – 135 – stazionante sempre nella parte alta della classifica dei marcatori, vinta nel 2018-19) nelle sue dieci partite disputate prima dell’infortunio di fine novembre ?
Una sola rete, tra l’altro frutto di un autentico regalo di Romagnoli del Parma incappato in una giornata storta.
E cosa hanno fatto tutti gli altri attaccanti di razza (esclusi i cinque in digiuno perenne accostati alla Reggina) schierati dalle squadre avversarie ?
Parlo di Dionisi (119 reti in carriera), Torregrossa (82 reti in carriera):
– Dionisi 3 reti su azione (la quarta rete è su rigore) uno in meno di Menez e Canotto;
– Torregrossa 2 reti su azione (le altre tre reti dal dischetto), gli stessi realizzati da Gagliolo che staziona prevalentemente nella sua area e non in quella avversaria.
Quanti gol hanno realizzato, complessivamente, il trio, sulla carta, atomico del Como (Cutrone, Cerri e Mancuso, e solo quest’ultimo vanta uno score personale in carriera che ammonta a 112 reti complessive ) ?
13 reti appena per il trio più blasonato del torneo (5 per mancuso e 4 a testa per Cutrone e Cerri) , esattamente gli stessi realizzati dai nostri Fabbian, Menez e Canotto che punte non sono.
E che posizione occupa il la squadra, appunto il Como, che beneficia del trio atomico ?
Il 15esimo posto: 8 reti e 13 punti in meno della Reggina che dall’inizio del campionato, tranne briciole di scorci finali di partita, gioca praticamente senza un attaccante di ruolo.
Insomma, affrancandosi dalle fallaci suggestioni delle vendemmie di gol degli attaccanti che ormai non vendemmiano più resta, a guidare i giochi e la classifica, la concretezza e l’efficacia della manovra del collettivo senza il quale l’attaccante girerebbe a vuoto e in snervante attesa ingannata da qualche mano a briscola con il portiere.
Quindi va bene un attaccante forte (i giocatori veramente forti ed …ancora in palla, vanno bene sempre ed a tutte le squadre) ma a condizione che la squadra non snaturi una formula vincente che pur con qualche appannamento in difesa si è rivelata vincente: appannamento occorso nella parte centrale del girone di andata (dalla 9 alla 16 giornata) periodo nel quale ha subito tredici gol (effettivamente troppi!).
Se la crisi è, come sembrerebbe, rientrata (nelle ultime tre partite la nostra porta è rimasta inviolata) resterebbe quella formula vincente che ci fatto mettere in cascina davvero tanto fieno per l’inverno e la primavera che verrà.
36 punti in 19 giornate è davvero tanto fieno: proiezione finale 72 punti tondi (forse anche 73 se il Granillo ritorna ad essere il Granillo delle prime giornate visto che delle 19 partite mancanti, 10 saranno disputate tra le mura amiche).
Risparmiati i soldi per un grande attaccante che fa gol a raffica (addirittura più di 2 in un intero girone!) potremmo puntare tutto per la vera emergenza della Reggina: un grande portiere che nell’arco delle diciannove partite rimaste sia in grado di regalarci quei tre-quattro punti in più che sarebbero altro ossigeno puro per i nostri polmoni già sufficientemente ventilati.
E bisognerebbe, a mio avviso, andare dritti ed il più sollecitamente possibile alla meta, visto che i nostri due portieri (che comunque malissimo non erano e non sono) ce li siamo ormai praticamente …giocati:
– uno, Ravaglia, di fatto visto che ritorna a Bologna per essere poi girato altrove: portiere titolare del Frosinone 2021-’22, occorre ricordare che comunque ci lascia da imbattuto (non nella porta ma nel risultato finale): con lui tra i pali due vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta; media punti partita 2!
– l’altro Colombi …sfiduciato purtroppo (e personalmente mi dispiace) ed a furor di popolo da tutte le voci, nessuna esclusa, che ogni giorno immaginano qualcuno al suo posto.
Senza infamia e senza lode le statistiche che narrano le gesta di entrambi: il 71,7% dei tiri che sono stati recapitati loro centrando la porta sono stati parati (38 dei 53 complessivi) e purtroppo per noi il restante 28,3% è andato a segno): performance che vale il decimo posto in classifica.
Al primo posto di questa speciale graduatoria (tanto per dimostrare che i numeri non nascono sotto i cavoli) il Frosinone del nostro Turati con il 79,5% dei tiri avversari neutralizzati.
Al decimo posto noi, al primo posto il Frosinone; 11 volte la porta inviolata loro, due volte in meno noi: ecco un’altra chiave di lettura dei tre punti di differenza che ci separano dalla capolista; non la sola, sarebbe ingiusto, visto che i portieri non giocano da soli e per ogni tiro non opportunamente neutralizzato bisognerebbe analizzare molte altre coordinate; per esempio quanto spazio di porta è stato lasciato loro per quel tiro poi andato a segno e quanta frazione temporale per intervenire efficacemente e neutralizzare il tiro avversario.
Ormai è andata così, forse tendiamo a sottovalutare il ruolo del portiere (e non dovremmo sia perché come dice chi s’intende di calcio con un buon portiere hai già sistemato mezza difesa e sia perché – scusami Massimo! – il nostro direttore tecnico è stato un grande portiere) visto che due anni fa siamo stati costretti ad intervenire nel mercato di gennaio portandoci a casa quel Nicolas che fece cose straordinarie e l’anno scorso se non avessimo …vinto la scommessa Turati (ci è andata bene perché le scommesse non sempre si vincono) ci saremmo ritrovati nella stessa situazione dell’anno prima.
Adesso che a fine girone di andata abbiamo cucita sul petto (e con merito) la serie A per non scucircela prima della fine dell’unica giornata che fa fede, appunto la 38esima e non vivere di ricordi e di rimorsi – nessuno ci assicura che fallendo quest’anno l’anno prossimo faremmo una passeggiata – occorre intervenire il più sollecitamente possibile perché costituirebbe… “reato penale” affrontare le prime due partite in casa con un portiere …sfiduciato a furor di popolo.
E già un bottino di sei punti con Spal e Ternana nelle prime due giornate del ritorno ci darebbe le classiche ali ai piedi per la nostra squadra che nella peggiore delle ipotesi (le altre contendenti – Genoa, Bari, Pisa e Parma – le vincono entrambe) ci consentirebbe di mantenere le distanze dagli altri con due gare in meno da disputare, mentre nella migliore delle ipotesi (le contendenti non le vincono entrambe) ci consentirebbe di allontanarci ulteriormente dagli altri dall’alto della nostra media stratosferica (a quel punto si parlerebbe di un 2 secco di media punti partita: 42 punti in 21 partite!.
Sirigu è il massimo: un portiere con carisma, l’altro “capitano” che ci serve nell’altra parte del campo, aggiunto all’altro che già abbiamo, il compagno ritrovato Menez delle stagioni trascorse al Paris SG, (campionati 2011-12, 2012-13 e 2013-14).
Sirigu a guidare il reparto arretrato e Menez quello avanzato: carisma, personalità esperienza e carattere da vendere e sfoggiato in campo in quantità industriale.
Bisognerebbe far di tutto per convincere Sirigu a spostarsi un po’ più a sud: se Saladini è riuscito a stregare e convincere Inzaghi quando della casa Reggina non era stato posato neanche il primo mattone, perché non dovrebbe riuscire- ma dovrebbe mettercela tutta come a Formentera – a stregare e convincere Sirigu a soggiornare per un po’ di tempo in quella casa che adesso, dall’alto del suo secondo posto in classifica, assomiglia ad una bella dimora che a fine campionato potrebbe trasformarsi in una splendida cattedrale.
Se proprio Sirigu non volesse saperne di trasferirsi sullo Stretto perché preferisce vincere lo scudetto a Napoli da panchinaro (scusami Salvatore ma questo è !) piuttosto che rimettersi i guantoni e vivere tutta l’emozione e l’adrenalina dall’interno del campo o perché preferisce – ed in questo caso personalmente non avrei nulla da obiettare – chiudere la carriera nella sua terra, alla corte di Ranieri, allora concentriamoci pure – ma facciamolo! – su Leali e Nicolas: ottimi portieri pur se privi del carisma e della personalità di quel secondo capitano in campo che sarebbe Sirigu !
Ricominciare sin da subito – e con due partite casalinghe immediatamente disponibili – con un portiere non sfiduciato è importantissimo per iniziare di buzzo buono a scalare la vetta che ci separa dai 68-69 punti finali che significherebbero, e ciò ci è abbondantemente confermato dalla storia statistica degli ultimi anni, serie A.
Comunque vada sono certo che siamo attesi da un girone di ritorno … tachicardico !
P.S. Wikipedia da già La Mantia, nella pagina personale che lo descrive, come nuovo acquisto della Reggina 2023.

Vincenzo

Saverio
Saverio
1 anno fa
Reply to  Vincenzo

Analisi perfetta….complimenti

Bruno Serra
Bruno Serra
1 anno fa

Se lo cancellate quale primo commento volete?

Bruno Serra
Bruno Serra
1 anno fa
Reply to  Bruno Serra

Il mio parere è che chi accetta la REGGINA lo deve fare con tutto se stesso indipendente mente da come si chiama

TifoReggina
TifoReggina
1 anno fa
Reply to  Bruno Serra

Può capitare che i commenti vengano cancellati in automatico dal sistema perchè contengono parole che riconosce come offensive, ingiuriose o volgari. Può capitare, così come vengono cancellati tutti i commenti che possono comportare conseguenze di carattere giudiziario. Per il resto, tutti i commenti sono bene accetti. Cordiali saluti

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