In una lunga intervista rilasciata a pianetaserieb.it, l’ex Reggina e oggi punta del Real Casalnuovo, prossimo avversario domenica della Lfa Reggio Calabria, Reginaldo ha raccontato la sua scelta di sposare il progetto del club campano:
“Sono veramente contento della scelta fatta, i risultati me ne stanno andando ulteriore conferma. Il Real Casalnuovo è una realtà è nuova, il percorso è partito da poco e inizialmente non c’era la certezza della possibilità di competere in Serie D. Il presidente è stato bravissimo a consentirci di giocare con questa denominazione. Risolte queste dinamiche, mi ha prontamente chiamato, con lui c’era il nostro allenatore. Stiamo facendo bene, siamo quinti e non si può non sottolineare la bontà di tale posizionamento, perché siamo partiti in netto ritardo rispetto alle altre compagini del girone, dunque era inevitabile vivere una fase di adattamento. Ci sono 4-5 elementi, compreso il sottoscritto, più esperti, che si sono messi a disposizione per dare il proprio contributo in questo percorso”.
Non sono mancati riferimenti al passato e, in particolare, a due giocatori che ha incontrato nei suoi trascorsi con la Reggina. Innanzitutto Bellomo:
“Un giocatore fortissimo, con qualità tecniche notevoli e anche fisicamente ben strutturato. È pigro (ride, ndr), corre solo quando ha voglia, e questa era una cosa che gli facevo sempre notare. Nicola avrebbe meritato di stare molti più anni nel calcio che conta. Si parlava della sua testa, ma nella stagione che abbiamo condiviso io ho vissuto un Bellomo completamente diverso da come lo raccontavano, non ha mai manifestato alcun atteggiamento sbagliato, anzi è sempre stato tranquillo. Spero che riesca a continuare a giocare ad alti livelli, che sia in Serie B così come in A, perché sono del parere che possa tranquillamente militare in squadre come il Verona o comunque di quel livello”.
Non solo Bellomo, ecco cosa Regilando ha detto di Hachim Mastour:
“Un bravissimo ragazzo e un grandissimo professionista. Ha avuto tanti fari accesi su di lui sin da piccolino, questo ha portato a edificare questa concezione di fenomeno dalla tenerissima età. Sotto un aspetto tecnico è così, perché ne ho visti pochi come lui, è in grado di saltare l’uomo con il primo controllo. Probabilmente avrebbe dovuto ricevere più indicazioni sul gioco di squadra, perché lui ha questo difetto: è talmente innamorato del pallone che gioca da solo, mentre a calcio si è in undici contro unici, il collettivo – soprattutto al giorno d’oggi – è fondamentale. I primi difensori siamo noi attaccanti, ma lui ha questa pecca. Nei mesi condivisi a Reggio glielo dicevo ogni giorno, spero che abbia capito, perché per me è un calciatore che può fare cose importanti in questo sport”.
Reginaldo, sarai applaudito lo meriti. Sei una persona buona e un padre eccezionale! In bocca al lupo, Noi vogliamo vincere! Ciao!