La Lfa Reggio Calabria non si chiama ancora Reggina. La sensazione è che, al di là delle elucubrazioni, sia solo questione di tempo. Nessuno sa quanto sarà ambiziosa e quali potenziali avrà, ma di certo l’identità amaranto è chiara e netta. Anche perché in campo vanno giocatori come Barillà, come Girasole, come Zucco, come Provazza. Tutti reggini, con una sola squadra calcistica nel Dna.
Da ieri c’è anche Toti Porcino. Ieri il mancino ha esordito come mezzala sinistra ed ha dimostrato di essere un calciatore che in Serie D può spostare gli equilibri del gioco. Non quanto nella giocata singola, quanto nella capacità di dettare i tempi di gioco, nel leggere le situazioni in copertura e nel velocizzare la palla.
Indipendentemente da quella che sarà la posizione, un giocatore così importante era quello che serviva. Considerato poi che si parla di uno che per cui Reggio Calabria è casa e la Reggina è buona parte della propria vita calcistica il concetto vale all’ennesima potenza.