Definire “altalenante” la progressione in classifica è quantomeno limitante
In Serie B gli analisti più bravi dicono che, a fare la differenza, è la “continuità” abbinata a qualche strappo decisivo. La Reggina 2021-2022 di strappi ne ha avuti, di continuità un po’ meno.
Quando sono passate trentuno giornate è abbastanza evidente come il campionato della squadra possa essere diviso in tre tronconi.
Nelle prime dieci giornate la Reggina ha, infatti, conquistato diciannove punti in dieci partite. Una media da quasi due punti a partita che vale la possibilità di lottare per le prime due posizioni.
Poi il blocco: quattro punti nelle successive undici gare in cui la squadra è riuscita a battere il Cosenza e a fare un punto a Como. Una serie nera con pochi precedenti.
E, infine, nell’ultima fase considerata: venti punti in dieci giornate. Uno sbalzo che può anche essere frutto delle differenza di avversari che sono stati affrontati o da gare che sono seguite alla fase in cui la squadra si è trovata anche venti giocatori con il Covid. . Tuttavia, una lettura di questo tipo trova come antitesi i punti persi contro pronostico come ad esempio quel clamoroso 0-4 contro l’Alessandria o altre gare casalinghe dove c’era la possibilità, in base alle forze in campo, di ottenere qualcosa in più rispetto alla serie di sconfitte ottenute.