Nella storia amaranto si ricordano gli errori di Artico o quelli che sono costati lo spareggio dell’89’ con la Cremonese, ma raramente è andata male come in una stagione nel rapporto con i tiri dagli undici metri.
Non capita tutti i giorni che si sbaglino due rigori consecutivi. Per la Reggina, in quest’avvio di stagione, pesano come macigni. Verosimilmente realizzarli avrebbe portato tre punti in più e oggi non ci sarebbe quel pizzico di malcontento rispetto al rendimento della squadra.
La Reggina, nella sua storia, ha avuto un rapporto non troppo negativo con i pentalty. Avere avuto per anni uno specialista quasi infallibile come Ciccio Cozza ha favorito la cosa.
Per trovare un anno in cui si è sbagliato più di un rigore bisogna infatti arrivare a undici anni fa. L’anno che iniziò con Novellino e slogan del tipo “Sono qui per vincere”.
Quell’anno vennero, infatti, sbagliati 4 rigori su 7.
Il primo lo sbagliò Ciccio Brienza a Empoli (6 nombre 2009, al 90′ e su 2-0 per i toscani ormai acquisito).
Il secondo lo sbagliò Daniele Cacia contro l’Albinoleffe a Bergamo. Gli amaranto persero 2-0 e l’attaccante lo fallì dopo 2 minuti di gioco.
Il terzo errore fu di Biagio Pagano. La Reggina perse in casa con il Cesena per 3-1 e al 75′ l’esterno campano lo sbagliò sull’1-2.
Era il 16 gennaio 2010. Il 6 febbraio, invece, toccò ad Ivan Castiglia, appena rientrato dal prestito al Cittadella, bucare l’appuntamento con la rete dagli undici metri.
La Reggina perse 3-1 a Vicenza e la massima punizione venne decretata sullo 0-0.