L’Assemblea dei club ha fotografato una unità d’intenti dei sodalizi sulla paventata ripresa dei tornei. La parte legata a promozioni e retrocessioni non è stata discussa, ma tutti concordi che sarà quasi impossibile tornare a giocare
Diciamolo senza giri di parole: ciò che preme alla maggioranza dei club di C è la parte puramente economica. Perché di mezzo c’è la sopravvivenza delle singole società. Poi, la maggioranza è consapevole che la stagione agonistica, pre-virus, era di fatto arrivata praticamente all’epilogo. Con le classifiche dei gironi praticamente definite nelle posizioni di vetta e con un solo posto disponibile tramite playoff iperallargarti, praticamente è più conveniente salvare le vite delle società e tutelare i dipendenti, piuttosto che “inseguire” il nemico invisibile e sperare in un rapido rientro della crisi sanitaria in atto.
Le indiscrezioni dunque parlato dell’80% dei club di C concordi nel terminare anzitempo la stagione, molti peraltro si sono espressi a favore delle promozioni d’ufficio in B di Monza, Vicenza e Reggina. Giusto sottolineare che i tre club non hanno inteso rivendicare nulla, ma cercare di essere più vicini possibili alle istanze degli altri presidenti.
Tanti invece, con sfumature diverse, hanno posto all’attenzione la riforma della serie C. Non solo a livello di format, ma anche dal punto di vista dei costi. L’alternativa a ciò è una sola: la sparizione in massa dei club.