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La mossa a sorpresa che cambiò la storia della Reggina: “Via Gustinetti”. E con Bolchi fu serie A

Esattamente 21 anni fa l’incredibile esonero del tecnico bergamasco, che stava trascinando la Reggina di Artico e Possanzini alla prima storica serie A. Un’intuizione che si rivelò vincente

2 maggio 1999, la Reggina di Elio Gustinetti, incredibile rivelazione del campionato di serie B 1998-1999, rendeva visita al Chievo Verona e lo faceva da terza forza del torneo cadetto, ad appena sei passi dal primo, storico, salto, in serie A.

Eppure, in quel Bentegodi che quasi mai ha sorriso ai colori amaranto, non solo arrivò un perentorio rovescio (secco 3-0 firmato De Cesare, Marazzina, più autorete di Di Sole), ma anche una bomba che i tifosi amaranto hanno interpretato come la fine del sogno: Gustinetti esonerato!

Proprio lui, considerato artefice dell’exploit amaranto, sacrificato dal club reggino, dopo una riunione al vertice. Di quella svolta, solo i diretti protagonisti possono sapere cosa si è rotto o cosa, probabilmente, poteva rompersi, di certo, da fuori, la news è stata assolutamente un fulmine a ciel sereno. Prima della “fatal Verona” in salsa amaranto, la Reggina di Gustinetti aveva piazzato 13 successi ed era in serie utile da undici partite. Prima di quel 2 maggio 1999, la Reggina non perdeva dal 31 gennaio, ko casalingo contro il Lecce. Appena due settimane prima, la vittoria pesantissima al Rigamonti di Brescia.

Foti e Martino chiamarono alla guida della squadra il “vecchio” Maciste Bolchi, già tecnico amaranto nella stagione 1989-1990. Toccò a lui fare “l’ultimo chilometro”, quello decisivo: sei gare, tutte vissute d’un fiato, con i successi fondamentali di Cosenza, Pescara e il sigillo finale di Torino. Alla fine ebbe ragione il club, fermo restando che c’è tanto di Gustinetti nella prima Reggina capace di sbarcare nell’Olimpo del calcio italiano.

Il resto è StoriA.

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