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Reggina: primi barlumi di strategico aziendalismo ed è una buona notizia

Le operazioni Rivas e Plizzari indicano la volontà di iniziare a patrimonializzare anche attraverso il campo.

Quando Lillo Foti parlava di ‘azienda’ in riferimento ad una società di calcio,  a farlo erano in pochi. L’ex presidente, però, era uno che ci aveva visto lungo prima degli altri.

Il concetto era, però, diventato stucchevole e crudele per quanti iniziavano a sognare e costantemente vedevano ceduti al miglior offerente i pezzi migliori coloro i quali magari l’anno dopo, con la squadra rafforzata, avrebbero consentito il salto di qualità

Attenzione: non si parla degli anni della Serie A, ma di B.  Arrivati comunque dopo le grandi difficoltà della prima retrocessione post Scala. Erano da poco passata la metà degli anni ’90 e Alfredo Aglietti veniva ceduto al Napoli, Simone Perrotta alla Juventus, Nicola Diliso e Giovanni Morabito al Vicenza e così via.  Operazioni che contribuivano a dare forza e vigore economico ad una società che non aveva mecenati alle spalle.

Da quando è arrivato Luca Gallo si è quasi avuto imbarazzo per l’eccesso opposto.  Avere alle spalle un imprenditore così disposto  ad aprire il portafogli per ottenere tutto e subito, senza crearsi il problema di monetizzare e di acquistare calciatori da rivendere, è quasi parso troppa grazia.

Oggi, però, si intravedono operazioni intelligenti.  Quelle che, unite a colpi pirotecnici alla Denis o alla Menez, provano a dare maggiore solidità economica al club, alleggerendo il carico sulla proprietà nel computo gestionale..  Plizzari e Rivas sono calciatori che possono dare molto a livello tecnico,  ma che potranno dare qualcosa sotto il profilo degli incassi.

Tanto per dare l’idea: per anni il Crotone ha fatto operazioni di questo tipo. Il caso indicativo è quello legato ad Alessandro Florenzi.  Solo un nome che indica tante operazioni analoghe. I pitagorici lo fecero esplodere in B, lo riscattarono dalla Roma ed incassarono una cifra superiore a quella sborsata per il contro-riscatto.

Il Crotone lo riscattò per 250.000 euro e la Roma, per riaverlo, sborsò un milione di euro più la metà di Stefano Pettinari (per ironia della sorte oggi è un obiettivo della Reggina). Ovviamente non è detto che le operazioni su Rivas e Plizzari abbiano la stessa forbice.

In attesa che, prima o poi, anche il settore giovanili cominci a dare i propri frutti, iniziare ad intravedere politiche non solo finalizzate ad acquistare giocatori pronti, ultra-trentenni e destinati ad essere solo costo (al netto delle prestazioni) la direzione intrapresa potrebbe essere quella giusta.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Giovanni
Giovanni
3 anni fa

comincia a scarseggiare il grano…. Primi sintomi di un fallimento annunciato…. Sta finendo la pacchia

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