Le evoluzioni tecniche-economiche fanno intuire che la serie B non sarà una passeggiata salutare. Tantissime concorrenza, squadre che investono parecchio, gli amaranto devono essere razionali e costruire un futuro solido
Immutata la voglia di stravincere e ritrovarsi in serie A, sarebbe il sogno del patron Gallo ma di tutti i tifosi della Reggina, ma oggi la realtà impone di volere bassi e tenere si la testa alta, ma anche un profilo “sereno”.
La prossima serie B sarà un torneo davvero complicato, a maggior ragione che la Reggina sarà una matricola. Lecito attendersi una formazione da parte sinistra della classifica, razionale però aspettarsi una concorrenza agguerrita financo per la zona playoff.
I budget di Monza, SPAL, Brescia, Lecce, per non parlare di Empoli, Chievo, Pordenone, Salernitana, ai quali si aggiungono società che hanno oramai un certo pedigree come Cittadella, Ascoli, Cremonese, lo stesso Cosenza, Pescara e Entella, sono indicativi: la concorrenza è folta e qualificata. Certo, poi in campo ci vanno i calciatori e non il budget.
La società deve essere intelligente, razionalizzare le spese e mettere le basi per puntare alla serie A nei prossimi anni. Lo si deve fare con pazienza, serenità e mantenendo alto l’entusiasmo, senza isterismi e lavorando sodo, anche per quel che riguarda il settore giovanile: insomma, una stagione può essere positiva anche senza aver centrato subito il colpo grosso.