Prima intervista al neo centrocampista amaranto, reduce dall’esperienza in Spagna. Ambizioni e obiettivi importanti, l’ex Crotone si racconta ai microfoni di Gazzetta dello Sport

Lorenzo Crisetig vuole far parlare la lingua che nel calcio conta di più, quella del campo. Ambizione, ma anche necessità e voglia di lavorare, il neo calciatore della Reggina parla già da leader.

Prima intervista da nuovo amaranto rilasciata a Gazzetta dello Sport, le idee sono decisamente molto chiare: “Vogliamo solo cercare il meglio possibile, migliorarci e fare molti fatti sul campo, lavorare tanto e allenarsi al meglio. Quando la società mi ha contattato non ho esitato a parlarne perché la Reggina sta facendo le cose per bene e vuole continuare a farlo. Sono onorato e contento“.

Trattativa nata in tempi non sospetti, che ha rischiato di naufragare: “La trattativa è nata a marzo-aprile, in primis è stato un pour parler, poi tutti gli incastri sono andati nel verso giusto. Abbiamo definito l’operazione senza troppi problemi con il Mirandes. C’è stato qualche giorno che ho temuto, il Mirandes si è messo di mezzo e qualche problema burocratico mi ha un pò fatto paura, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto“.

Crisetig è un mediano, che può giocare a due o a tre, da mezz’ala o da interno, proprio un reggino, Nunzio Zavettieri, gli ha cambiato la carriera: “Ho iniziato da esterno, poi il mister mi ha spostato centrale (ai tempi dell’Inter, ndr) e questo mi ha offerto nuove prospettive“.

Da febbraio al Mirandes, Crisetig spiega i motivi del suo ritorno in Italia: “Volevo fare un’esperienza all’estero, è sempre stato un mio pallino. Volevo sapere come intendevano il calcio fuori l’Italia, certamente ringrazio il Mirandes. Mi sarebbe piaciuto continuare, non ci fosse stata la Reggina non sarei tornato in Italia“.