Gli amaranto, anche a Monza, hanno fatto i conti con la consueta dispersione del risultato nella ripresa
Il momento è quello in cui si deve aggiornare la solita classifica beffarda. Se si giocassero solo i primi tempi, la Reggina oggi avrebbe 14 punti e sarebbe solo a due lunghezze dalla Spal capolista. Ad uno dalle seconde Lecce e Pordenone. Un quarto posto che sarebbe considerevolmente diverso dalla posizione pericolante che oggi occupa la squadra dello Stretto.
Il dato è stato ulteriormente ritoccato dal fatto che a Monza si è perso ancora una volta dopo aver concluso la prima frazione con un punteggio che avrebbe assicurato punti (0-0). Purtroppo per gli amaranto di Mimmo Toscano le partite durano novanta minuti più recupero.
Sembrerà paradossale, ma la Reggina deve porsi l’obiettivo di giocare al massimo per novanta minuti più recupero. Senza sbavature, senza ingenuità. Quelle che, per intendersi, sono costati l’aver giocato in dieci tre secondi tempi e oltre delle ultime quattro partite, valse altrettante sconfitte.
Così come bisognerà mantenere serrata una porta che, anche dopo la partita di Monza, era rimasta imbattuta nelle prime frazioni. I gol subiti nel primo tempo, dopo nove giornate, restano fermi a quota 1. Con il Brescia sbagliare non sarà più possibile.