Le note positive delle ultime gare offrono spunti di riflessione importanti anche per Taibi
Dopo i 7 punti conquistati nelle ultime 3 gare del 2020 e la ritrovata fiducia nei propri mezzi, il 2021 della Reggina si apre con nuove certezze ma anche una serie di incognite.
Tra le prime di certo la nuova impronta data alla squadra da Baroni. Che si modifichi qualcosa dalla mediana in poi, la musica non cambia. Il neo tecnico è stato capace in appena 4 gare, per di più ravvicinate e quindi senza possibilità di molti allenamenti, di restituire equilibrio e compattezza ad un gruppo che sembrava averli smarriti. Il principio cardine è la difesa a 4 dalla quale il tecnico non si è mai discostato, anche gli interpreti (squalifiche a parte) sono grossomodo ormai definiti.
Altre certezze sono arrivate dalle prestazioni di alcuni singoli, su tutti Loiacono e Crisetig sempre puntuali e affidabili. Ma anche Folorusho, straripante, o Bianchi, efficace, in un centrocampo nel quale De Rose potrebbe fare difficoltà a trovare ancora spazio. Positive anche le prestazioni di Rivas che ha mostrato qualità da vendere anche in un ruolo non propriamente suo e di Bellomo, sempre imprevedibile.
Le incognite riguardano soprattutto gli infortunati. Finalmente recuperato Denis, si attende con ansia che anche i vari Menez, Lafferty, Charpentier, Rossi e Faty possano offrire a Baroni una più ampia possibilità di scelta. Il mercato è alle porte (apertura prevista per il 4 gennaio) e alcuni di loro potrebbero lasciare Reggio senza neanche aver contribuito alla causa.
Resta un punto interrogativo anche la porta. Dopo aver preso il posto di un Plizzari in confusione, nelle ultime due gare del 2020 Guarna ha mostrato una certa sicurezza tra i pali. L’impressione è che la società, con il DS Taibi, possa comunque correre ai ripari assicurandosi forze nuove a difesa dei pali.