Il fantasista marchigiano Sabiri, ventiquattro anni, sta mostrando una capacità balistica fuori dal normale
Nel calcio le palle inattive fanno spesso la differenza. La fanno a maggior ragione in un campionato equilibrato come la B. Lo ha scoperto a proprio vantaggio proprio la Reggina che pochi giorni fa è riuscita ad avere ragione della Cremonese per un effetto di un bolide calciato da Folorunsho.
Per l’italo-nigeriano sono state decisive un paio di deviazione. C’è, invece, chi nell’Ascoli sta riuscendo a fare spesso centro con conclusioni più studiate. Il riferimento va ad Abdelhamid Sabiri. Dotato di passaporto marocchino e tedesco, è un calciatore che si distingue per la sua capacità di calcio molto simile a quella di Juninho Pernambucano.
Chi segue il calcio da qualche anno ricorderà come il brasiliano tirasse le punizioni dando alla palla un effetto stranissimo, al punto che la traiettoria si abbassava all’improvviso ingannando i portieri o insaccandosi imparabilmente.
Oggi Sabiri ricalca esattamente quel tipo di tiro. Si tratta di un calciatore che, però, al di là delle capacità balistica si contraddistingue anche per una grande capacità tecnica e che può diventare una spina nel fianco agendo da trequartista nel modulo di Sottil.
Gli amaranto, tra i compiti che avranno, dovranno limitarlo e magari evitando di concedergli ghiotte occasioni con calci piazzati da posizioni invitanti.