Il tecnico deve fare i conti con un organico particolarmente ampio, ma sa che sarà decisivo tenere tutti pronti a dare il proprio contributo.
La Reggina ha più o meno trenta giocatori in rosa. Una organico che, con una definizione d’altri tempi, potrebbe essere etichettato come “pletorico”.
Questo da una parte rappresenta un risorsa per qualsiasi tecnico. Soprattutto per uno come Marco Baroni che conta molto sulle cinque sostituzioni e pratica un calcio dispendioso.
Dall’altra rischia di essere dispersivo. Con allenamenti più complicati e la possibilità che qualcuno si senta più fuori dal progetto di altri.
Oggi, però, se si escludono Rossi e Gasparetto, il tecnico ha praticamente detto a tutti che potranno essere utili alla causa.
Il suo compito sarà quello di tenere tutti “vivi” e dagli la possibilità di poter andare in campo a dare il proprio contributo ogni volta che la squadra ne avrà il bisogno. Un po’ come è successo a Bellomo a Reggio Emilia che, giocando pochi minuti, è riuscito ad essere decisivo.
Baroni ha, fino ad ora, dato dimostrazione di poter gestire al meglio tanti aspetti della sua professione. un’ulteriore banco di prova lo avrà nell’attenzione verso lo spogliatoio nel lungo periodo.