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Reggina: fiato corto, errori, rimpianti e clima da ultimo giorno di scuola

A centottanta minuti dal termine l’obiettivo si è allontanato, ma  è ancora vivo

Alla fine di Reggina-Ascoli sembrava che, per certi versi, il campionato fosse finito. Persino Luca Gallo ha confidato di aver auspicato che quella contro i marchigiani potesse essere la penultima gara senza pubblico.  Non esattamente un augurio  ideale per una squadra che può ancora giocarsi i play off, ma  era un lapsus poco  freudiano.

Quel clima da ultimo giorno di scuola, però, non era casuale.  Le uscite di Gallo sono sempre calcolate e il presidente immaginava forse che la delusione per la mancata vittoria contro l’Ascoli potesse trasformare le ormai rinnovate ambizioni in delusione per un traguardo che, pur restando possibile, si è allontanato.

Il patron ha ricordato come, neanche un girone fa, la squadra fosse una seria candidata alla retrocessione diretta e oggi la sola speranza di poter centrare la post-season, a due gare dalla fine, è quasi un riconoscimento al lavoro del gruppo e del tecnico Marco Baroni.

La vistosa crescita della squadra porta la sua firma. Il mercato di gennaio è stato rilevante, ma a dare la dimensione del suo lavoro è stata la salita del rendimento dei singoli che già c’erano.  Da Folorunsho a Rivas, passando per Di Chiara e Bianchi.

Non incensarlo a dovere dopo il pari con l’Ascoli , come ha fatto lo stesso Gallo, avrebbe dato adito a possibili critiche. È innegabile che contro i marchigiani qualche scelta potesse essere compiuta prima.  A centrocampo la squadra appariva sulle gambe rispetto al dinamismo avversario, in difesa Dalle Mura era in una vistosa giornata no.  E ci può stare alla sua età e al di là del suo talento.

Qualora, peró, si mettesse tutto il lavoro fatto in questi mesi dal tecnico e qualche presunto  errore visto qua e là nel corso del campionato (magari anche contro l’Ascoli) su due piatti di una stessa bilancia, questa penderebbe indiscutibilmente a favore del lavoro di Baroni. Che non a caso potrebbe essere uno dei primi tasselli della prossima stagione.

È presto, però, per parlare di futuro. C’è ancora presente, anche se adesso l’obiettivo è complicato. La sensazione è che tutto passi da due vittorie nelle ultime due partite, a cui unire la speranza che da altre parti alcuni risultati non vadano come si immagina possano andare.

La Reggina vista contro l’Ascoli ha il fiato corto.  Nella ripresa ha messo due palloni in area ed è risultata pericolosa, ma non è riuscita ad andare oltre perché non ne aveva. O quantomeno gli avversari ne avevano di più.  Ora si va a Lecce  e bisognerà vedere quale sarà la condizione fisica dei giallorossi che stanno vedendo sfumare la promozione diretta.

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2 anni fa

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