L’ex dg ha rilasciato delle dichiarazioni significative nell’ambiente romanista

Doppio passaggio riservato alla Reggina da Antonio Tempestilli in un’intervista rilasciata alla fonte romanista “Cor Core Acceso” di Romatube.it.  L’ex calciatore e dirigente giallorosso ha avuto un passaggio, anche se breve, alla Reggina.

Arrivato come responsabile del settore giovanile, era stato promosso a dg nel corso della stagione in corso. Una carica durata pochi mesi sulla base di quelle che poi sono state le dimissioni arrivate subito dopo la vittoria in trasferta della squadra amaranto sul campo del Pescara.

“Mi sono dimesso dalla Reggina  – ha detto Tempestilli – circa tre mesi fa. Sono rimasto legato alla Reggina perché ho legato con l’ambiente e con i ragazzi. Si sta bene, ci sono le condizioni per fare un buon lavoro. Poi ho avuto delle incomprensioni con il presidente e ho preferito lasciar stare e terminare lì il mio rapporto. Ho lasciato un anno e mezzo di contratto senza nessun pensiero perché non c’ero andato per fare soldi o carriera. Perché c’avevo entusiasmo e volevo portare un pizzico della mia esperienza. Sono contento che la Reggina ha fatto un campionato onorevole. Diciamo che nel momento in cui sono subentrato io come direttore generale la Reggina non stava vivendo un bel periodo. Abbiamo fatto delle correzioni a gennaio nel mercato di riparazione, la bravura dell’allenatore e dei ragazzi li ha portati a sfiorare quasi i play off. E’ un peccato perché la squadra avrebbe potuto dire la sua, questo è il calcio e bisogna prenderne atto. Auguro alla Reggina di poter ritornare massimi livelli e di poter dare gioia alla tifoseria”.

E sulle differenze tra Roma e Reggio: “Il calcio è uguale ovunque. Anche a Reggio con le sue proporzioni c’è pressione. E’ evidente che in una piazza grande come Roma ci più persone, più radio che parlano e quindi diventa ancora più difficile. Questo fa parte di questo mondo. Io credo che se c’è una struttura forte, una base forte, una dirigenza forte, nei momenti di difficoltà sicuramente se ne viene fuori. Poi è chiaro che bisogna avere anche i calciatori”.