Il ds amaranto è intervenuto nel corso della trasmissione Momenti Amaranto in onda su Video Touring

La Reggina alla fine è arrivata decima. Anzi undicesima, se si considerano gli scontri diretti. Un risultato lusinghiero se si considera che, ad un certo punto, si temeva potesse fare fatica da evitare la retrocessione. “Io – ha evidenziato Taibi – mi ricordo le mie interviste in cui dicevo che avevamo dieci squadre davanti.  Pensavo fossero solo dieci, ma visto il monte stipendi  per il quale eravamo la quindicesima ero stato ottimista”.

Ed in effetti la Reggina, complice l’essere una neopromossa, non aveva un certo budget paragonabile con hi era consolidato in B o proveniva dalla A con il beneficio del paracadute.

“Con i soldi  – ha comunque specificato Taibi –  però non vinci o perdi. Ci sono anche le situazioni, ci sono campionati che nascono  un modo che che non ti aspetti. La Cremonese aveva investito ed ha avuto dei problemi, pur tirandosi fuori. Il Cittadella non è più una sorpresa. Non sempre spendendo di più ottieni risultati, credo che in un campionato devi avere anche la forza di reagire nei momenti negativi e la fortuna di non subire infortuni. Tutte le prime della scorsa Seri C , inoltre, quest’anno ci siamo fermate cinque mesi e questo è stato penalizzante.”.

E il riferimento alla prima fase di difficoltà durante il campionato è chiaro: “Il calcio è fatto di infortuni,  è fatto di situazioni particolari, rigori sbagliati, espulsioni. Nei primi quattro mesi abbiamo vissuto tutto quello che si vive in un’intera annata calcistica. Siamo stati forti a tenere, a gennaio abbiamo corretto, ma a sette-otto undicesimi erano quelli di luglio“.

E sul bilancio il ds è chiaro nonostante il mancato arrivo della ciliegina play off: “Per come eravamo messi a dicembre, guardo il bicchiere mezzo pieno”.