
Il direttore sportivo vuole vivere un’altra estate come quella in cui costruì le sue prime due rose amaranto da quando è diventato ds
Massimo Taibi, da quando è arrivato alla Reggina, ha sempre ottenuto il risultato che gli è stato chiesto. Spesso si è preso critiche che vanno al di là dei suoi demeriti, ma dalla sua parte ci sono i fatti.
Arrivato con la famiglia Praticò, ha subito con pochi euro una squadra che già da prima del subentro di Luca Gallo lottava per i play off. Poi divenuti obiettivo con l’avvento di Luca Gallo, alla fine centrato. L’anno dopo è arrivata la promozione in Serie B e al terzo tentativo c’è stato un campionato di consolidamento tra i cadetti che, al di là dell’evoluzione, può essere considerato accettabile per il risultato finale.
Nelle prime due stagioni Taibi aveva mostrato di poter fare meglio nel mercato estivo. Forse perché i tempi sono ampi e ha più tempo per sviluppare le dovute opere di convincimento verso i veri obiettivi, magari seguiti da diversi mesi.
Con i tempi ristretti di gennaio aveva faticato a spostare gli equilibri nella prima sessione targata Luca Gallo (quella di Baclet, per intendersi), mentre l’anno dopo sarebbe stato davvero difficile migliorare sensibilmente la corazzata che aveva Mimmo Toscano.
Molto meglio ha fatto, invece, nell’ultimo mercato di gennaio rispetto a quanto avvenuto in estate, sebbene occorre precisare come nella rincorsa amaranto abbia pesato tanto anche la crescita di quelli che erano arrivati n estate.
Adesso, però, il ds vuole trovare la buona vena estiva. C’è un campionato difficile alle porte.
