La sfida con il Benevento ha evidenziato una penuria di scelte offensive
La prima ora di Reggina vista contro il Benevento è un progetto su cui porre buone speranze per il futuro. Dalla sfida con i sanniti è venuta fuori una sconfitta più figlia dei cambi, che non del valore delle due squadre che hanno iniziato la squadra. Non bisogna dimenticare che i giallorossi si presenteranno alla prossima stagione con l’obiettivo di duellare per essere promossi e gli amaranto partiranno con un profilo più basso. Questa fa sì che oggi la panchina campana sia molto più lunga e qualitativa rispetto a quella a disposizione di Aglietti che spera presto di avere rinforzi.
Potranno esserlo evidentemente quei giocatori indisponibili che non hanno giocato da (Da Rivas ad Hetemaj), lo saranno i calciatori che dovranno arrivare fino alla fine del mercato. Sembra chiaro che, soprattutto in attacco, la coperta appare molto corta e potrebbero servire fino a due pedine. Sfumato Asencio, inseguito Di Carmine, i programmi sono ancora tutti da definire. Il tempo per agire c’è ancora, ma non è più tantissimo. Il tutto ovviamente senza fare drammi adesso, ma sembra chiaro che per essere competitivi nella prossima Serie B non si può lasciare nulla al caso.
Sintetizzando al massimo: il Benevento ha fatto i cambi e sono entrati Vokic e Kragl, noi abbiamo mandato in campo Bezzon e Provazza, senza offesa per i due giovani della Primavera. La differenza si è vista.
…nulla al caso, come dire che bisogna assolutamente liberarsi dal groppone di ben sei calciatori in esubero, o il mercato evidentemente finisce qua
Ormai avete tutti il palato fino volete i nomi ma nn si vince con i nomi si vince col cuore
Si è vero si vince con il cuore ma servono pure i calciatori e si da quando hanno inventato il calcio per fare gol servono gli attaccanti certo faceva comodo un allenatore come Baroni che ne faceva volentieri a meno