La squadra di Aglietti chiamata alla terza uscita stagionale lontana dal Granillo
Uno strano scherzo del destino ha fatto sì che nelle prime sei partite la Reggina ne abbia giocate ben quattro tra le confortevoli mura del Granillo. Un piccolo appiglio di cui si è beneficiato in un calendario che non è stato certo clemente per gli amaranto, che hanno affrontato diverse squadre importanti.
Sono state, invece, solo due le trasferte. Sono arrivati due pareggi e portare a casa un risultato positivo in trasferta è sempre buona cosa, ma rispetto alle esibizioni interne si è vista una squadra un po’ meno propensa a prendere il controllo della partita.
Le caratteristiche degli avversari, ossia Crotone e Pordenone, non hanno aiutato. Formazioni giovani, molto focalizzate sul pressing a tutto campo e sull’agonismo. La Reggina è stata brava a non perdere mai la bussola e a reagire quando gli episodi non sono stati favorevoli.
Dire che la squadra ha nelle corde prestazioni migliori è un attestato di stima verso Aglietti e i suoi che adesso, però, sono chiamati alla sfida più difficile possibile in questo momento. A Pisa si troveranno una squadra che corre tantissimo, ha geometrie, intensità, qualità ed è in una fase dove pare segnare in ogni modo.
Bisognerà alzare il livello delle prestazioni formato trasferta, ma i ragazzi amaranto lo sanno meglio di chiunque altro.