L’honduregno è rimasto a lungo in campo benché sia evidente che il suo è un momento pessimo
Nel corso di Lecce-Reggina Rigoberto Rivas ha avuto più volte l’opportunità di andare uno contro uno con i giocatori avversari. Non ha mai superato l’avversario diretto, né compiuto una scelta giusta. Sintomo chiaro del fatto che, in questa fase, se ci fossero delle alternative Aglietti le avrebbe già utilizzate.
L’honduregno è l’unico giocatore rapido che può dare sprint e strappo alla manovra. Un’opportunità teorica, se si considerano le ultime prestazioni, ma una speranza a cui appigliarsi nel momento in cui ci si accorge che in panchina non c’è nessuno con le stesse doti.
Aglietti lo ha tenuto a lungo in campo contro il Lecce perché forse non poteva fare altrimenti. Lui stesso aveva sottolineato come il calciatore potesse pagare dazio con la poca brillantezza ad un anno e mezzo senza praticamente mai fermarsi. Rivas ha, infatti, giocato le Olimpiadi in estate.
Tuttavia, ha caratteristiche uniche nell’economia della squadra e quantomeno a Lecce è stato necessario forzare il suo utilizzo confidando che, prima o poi, avrebbe potuto trovare modo di essere incisivo in una gara dove i diretti avversari non erano comunque gli ultimi arrivati.