La squadra adesso ha quasi tutta l’ossatura della passata stagione
Nessun allenatore ammetterà mai di aver “copiato” qualche idea da un’altro. Tutti diranno di aver provato a prendere qualcosa da tutti, ma la verità è che nel calcio è difficile che tutti riescano ad inventare qualcosa. Lo sa bene uno come Roberto Stellone che, già dalla prima intervista, ha dato l’idea di voler apparire un “normalizzatore”.
Non sarà sfuggito a molti che la Reggina, con l’arrivo di Folorunsho, ha praticamente la possibilità di schierare per nove undicesimi la squadra che spesso e volentieri si è resa protagonista di una rimonta incredibile nella passata stagione.
All’appello mancano solo il portiere Nicolas ed il portiere Crimi. Con la variante che questa squadra ha una panchina molto più profonda in fatto di scelte. Sarà interessante capire se, dunque, si vedrà una squadra che assomiglierà a quella che tanto bene ha fatto un anno fa.
A partire, ad esempio, dalla volontà di schierare Folorunsho a ridosso della punta. Taibi, in conferenza stampa, ha parlato di 4-4-2 come modulo preferito, ma fondamentalmente immaginando l’ormai ex Pordenone sotto punta è facile dedurre che la dinamicità del modulo possa facilmente essere interpretato come il 4-2-3-1 della passata stagione.
“All’appello mancano Nicolas e Crimi.”
Il primo è stato egregiamente sostituito da due buoni portieri, il secondo invece no, e resta secondo me un vuoto profondissimo in quel ruolo di interdizione, contrasto dell’azione avversaria, e recupero palloni… il buco è rimasto e temo continuerà a pesare fortemente.
Quanto al modulo credo che resterà il 4-2-3-1, se si vogliono sfruttare al meglio sia Folorunsho che gli esterni alti.