Serviva maggiore attenzione in difesa per far valere il piano dell’allenatore
A fine gara Nicolò Bianchi, ai microfoni della tv ufficiale, ha ammesso che la Reggina aveva preparato il match con la volontà di chiudersi e poi provare a ripartire, o magari di provare un assalto alla fine del match.
Una scelta che può non piacere a tutti, ma aveva una logica. Intanto perché esporsi a eventuali contropiede dei veloci avversari, avrebbe voluto dire quasi suicidarsi.
Ma anche perché, senza i gol presi su corner e nati tutti da situazioni evitabili, forse la Reggina l’avrebbe portata davvero fino alla fase finale del match sul punteggio di 0-0 e con la possibilità di andare a a giocarsi i tre punti.
Con i “se” ed i “ma” non si è mai scritta la storia della vita e neanche quella del calcio, ma col il senno del poi si può provare ad interpretare quello che era lo spartito che Stellone aveva dato ai suoi. Con un po’ di attenzione magari il piano sarebbe potuto essere quello giusto, anche perché non bisogna dimenticare che anche all’andata (in una fase in cui la Reggina andava bene) il Frosinone dominò anche al Granillo. Segno che le caratteristiche dei ciociari sono piuttosto indigeste per gli amaranto.