Amaranto danneggiati dalla decisione che avrebbe fatto giocare un’altra partita
Cremonese-Reggina sarebbe dovuta andare diversamente. Partendo dal presupposto che non si dovrebbe mai parlare troppo dell’arbitro, se si ha intenzione di farlo è giusto sforzarsi di mantenere l’obiettività. E ci sono pochi dubbi sul fatto che, dopo quindici minuti, il signor Abbattista di Molfetta avrebbe dovuto espellere Bianchetti per doppia ammonizione.
Due falli brutti, in ritardo e su Folorunsho lanciato. Nessun dubbio e se la partita avrebbe perso contenuti non sarebbe dovuto essere un problema della Reggina. Gli amaranto, tra l’altro, dopo quell’episodio si sonno innervositi e sono passati dal dominio assoluto dei primi minuti a sentire il fiato di una Cremonese tornata in partita dopo la falsa partenza.
Ci sarebbero stati 75 minuti da giocare in superiorità numerica. Non ci sono dubbi sul rosso a Crescenzi (su sollecito del Var), forse potrebbero essercene sul rigore, ma il contatto c’è e non è certo inventato. Il dato di fatto è che, in ogni caso, non compenserebbe quanto accaduto nella prima parte del match.
Si tratta, tra l’altro, dello stesso arbitro che a Parma negò un rigore per un mani in area su una percussione di Menez nella ripresa.