La linea mediana salentina ha caratteristiche dissimili da quella amaranto sotto diversi aspetti
L’età è sicuramente dalla loro e dove potranno arrivare lo diranno le loro carriere, ma c’è un dato già importante da sottolineare e lo mette in rilievo il Corriere dello Sport. Il Lecce capolista si presenterà al Granillo con un centrocampo che è la prova provata di quanto la progettualità salentina stia facendo la differenza in questo campionato, al di là degli investimenti.
Per capire a cosa si fa riferimento, meglio ricordare i nomi di chi potrebbe giocare nel settore nevralgico a Reggio con la maglia giallorossa. Þórir Jóhann Helgason, classe 2000. Morten Blom Due Hjulmanm, classe 1999. John Gunnar Björkengren, classe 1998.
Certo, servono anche i vari Coda, Lucioni e la buona organizzazione tattica. Così come servono una rete di scouting importante, su cui bisogna investire a partire dai settori giovanili
Sono tutti calciatori giovanissimi, tutti di proprietà del club e che fino al momento hanno garantito un elevato standard di riferimento. A volergli trovare un difetto, si può dire che siano tutti stranieri ma non è un problema del Lecce risollevare le sorti del calcio italiano.
La Reggina li sfiderò con una cerniera che potrebbe essere composta da Lorenzo Crisetig, classe 1993, Nicolò Bianchi classe 1992 e Perparim Hetemaj, classe 1986. L’esperienza non va considerata un difetto e sono tutti elementi che fino al momento hanno dato una grande mano. Certo è che quando si dice che bisogna ripartire dai giovani si è probabilmente anche innescata la consapevolezza che in questo campionato per reggere fisicamente serve lanche e soprattutto a brillantezza della gioventù.
Il Lecce ha una società e un direttore sportivo che guardano avanti.. mi dispiace ammetterlo..ma noi non possiamo nemmeno avvicinarci a loro in questo momento