Il tecnico era meno sorridente di altre occasioni a fine gara
Perdere non piace a nessuno, ma fino ad ora aveva colpito la serenità e i sorrisi con cui Roberto Stellone accoglieva anche i ko. Un modo di essere che ha trasmesso grande serenità ad un gruppo che ne aveva bisogno. Ad Ascoli, invece, sembrava un po’ più infastidito dal fatto che si potesse fare meglio.
In fondo il rischio è che se la Reggina non dovesse trovare il modo di ricompattarsi, di fronte ad un finale di campionato senza obiettivi, è che una dopo l’altra possano arrivare pagine di questo campionato in grado di ridimensionare il lavoro fatto dal tecnico e dal suo gruppo.
Sì, perché già oggi bisogna arrivare fino alle posizioni immediatamente sovrastanti chi lotta per non retrocedere per trovare la Reggina. Se si considera che, ad un certo punto, erano stati fatti venti punti in dieci partite si rischia ma un lento ridimensionamento statistico del rendimento della squadra dopo la rincorsa fatta.
E già il trend parla di due sconfitte consecutive e la necessità di invertire la rotta già dalla prossima in casa che vedrà gli amaranto opposti alla capolista Lecce.
laddove non bastasse la professionalità, a questo punto è superfluo