Era tutt’altro che scontato che finisse così
Manca ancora il responso della Covisoc, ma salvo sorprese la Reggina sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato. Lontano da Reggio, qualcuno ha immaginato che la nuova proprietà amaranto fosse fatta di avventurieri. Probabilmente non sono al corrente che, prima di chiudere l’operazione, ci sono state decine di ricognizioni e valutazioni per accertare la sostenibilità del progett. Dallo staff della parte acquirente a quella dell’intermediazione.
Tornando ai discorsi amaranto, sarebbe bene che tutti capissero cosa si è materializzato il 22 giugno. La Reggina, ad un certo punto, stava per tornare a riscoprire l’amarezza dei campi che non sono più polverosi, ma che non sono certo belli.
Nella migliore delle ipotesi, senza un bonifico da oltre 3 milioni di euro, sarebbe stata Serie D e senza nome, marchio e identità. Non c’è nessuna voglia di glorificare chi ha scelto di investire nel calcio a Reggio, anche perché come ogni investimento, per quanto rischioso, potrebbe avere un ritorno.
Tuttavia, è oltremodo chiaro come il nuovo corso si meriti, fiducia, sostegno, supporto ed eventualmente pazienza. In questa pazza estate calcistica la Reggina ha conquistato non una, ma più di due promozioni. Adesso si vuole guardare avanti con progettualità.
Il calcio a Reggio è stato salvato. Adesso bisogna stare vicino alla società ed alla squadra senza pretendere miracoli. L’importante è realizzare un progetto solido che miri alla conservazione della categoria professionistica senza fare voli pindarici ed avendo tanta pazienza e fiducia.
sottoscrivo, ed invito i tifosi ovviamente a vigilare, ma anche a essere tolleranti se dovesse esserci qualche errore e stonatura. Voglio credere che non si è dimenticata la pena patita 7 anni fa