Gli amaranto hanno fatto una grande figura, però da adesso si dovranno fare i conti con l’equilibrio della B
Ci sono frasi fatte che, però, a volte descrivono in maniera efficace la realtà. In Serie B non si può mai dormire sonni tranquilli. Anche, se come la Reggina, ha vinto tre partite su quattro e non avresti certo meritato di perdere nell’unica in cui hai perso. La squadra di Inzaghi ha dato l’idea di essere un collettivo “pronto”, con le idee chiare con un potenziale importante per poter far bene.
La B, però, è un campionato balordo. Accade così che, ad esempio, chi l’anno scorso è arrivato a centimetri dalla promozione, si trovi impelagato nei bassifondi della classifica solo pochi mesi dopo. Si tratta del Pisa ed è la dimostrazione che, oltre ai valori tecnici, in questo campionato possono esserci fattori in grado di fare la differenza che sono diversi dal valore dei calciatori.
Tuttavia, il livello delle squadre può diventare un’insidia soprattutto nella partita secca. Il Pisa, ad esempio, ha uomini bravi a sfruttare le situazioni da fermo, ottimi tiratori e solisti. Per non parlare del portiere Nicolas. Tutti calciatori che, anche senza un grande gioco, potrebbero dare filo da torcere a qualsiasi squadra. Soprattutto perché sono in grado di spostare i singoli episodi.
E; fino ad ora, nelle prime quattro partite della Reggina il primo episodio è stato sempre decisivo. Il primo gol contro la Spal, la rete subita a Terni, l’espulsione ad opera del Sudtirol e la di Fabian in avvio con il Palermo.
Molto è stato merito della squadra di Inzaghi che ha saputo gestire al meglio le partite, ma le circostanze sono l’esempio fulgido del fatto che il Pisa sarà un osso durissimo.
Tutto dipende da come si entra in campo, voglia determinazione, sana cattiveria agonistica. Mi sono fatto l’idea che chi ne ha di più vince, visto che i valori tecnici sono livellati in B, o quasi. Non ci sono squadre materasso quest’anno in particolare