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Caso-Reggina, la risposta del sottosegretario Durigon all’interpellanza: “La FIGC si è già mossa”

Un deputato reggino aveva portato la questione a Montecitorio, la risposta è abbastanza chiara

Il caso Reggina è approdato addirittura alla Camera dei Deputati, con l’interpellanza urgente di un onorevole reggino. La risposta dei ministri interpellati però è stata abbastanza eloquente e tranchant.

Nella seduta del 5 maggio, il sottosegretario per il Lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon, ha risposto in merito:

Con riferimento all’atto di sindacato ispettivo testé illustrato, deve essere innanzitutto posto in risalto che il Consiglio federale della Federazione italiana giuoco calcio, con delibera adottata, all’unanimità, in data 19 aprile 2023 ha proceduto alla modifica degli articoli 85 e 90 delle NOIF, norme organizzative interne della FIGC; i suddetti articoli sono collocati all’interno del Titolo VI delle NOIF, rubricato “Controllo sulla gestione economico finanziaria delle società professionistiche”.

La ratio di tali norme è da individuarsi nella necessità di garantire la regolarità delle competizioni, mediante la partecipazione di società che possono dimostrare, anche attraverso un rigoroso sistema di controlli ex post, una capacità finanziaria relativa all’interno all’intero arco temporale della specifica stagione sportiva; ciò anche in esecuzione di quanto previsto dall’articolo 12 della legge 23 marzo 1981, n. 91, rubricato “Garanzie per il regolare svolgimento dei campionati sportivi”, il quale prevede che, allo scopo di garantire il regolare svolgimento del campionato sportivo, le società professionistiche debbano essere “(…) sottoposte ai controlli e ai conseguenti provvedimenti stabiliti dalle Federazioni Sportive (…)”.

Le modifiche apportate agli articoli 85 e 90 delle NOIF sono state dettate dalla esigenza di coordinare la normativa sportiva con gli istituti di regolazione delle crisi previsti dal decreto legislativo n. 83 del 17 giugno 2022. In quest’ottica, si è dato rilievo, da un lato, al tendenziale favor legislativo per la prevenzione della continuità dell’attività dell’impresa in crisi e, dall’altro lato, all’esigenza – che costituisce fondamentale responsabilità della FIGC, anche in relazione al richiamato articolo 12 della legge n. 91 del 1981 – di garantire il regolare svolgimento dei campionati professionistici, evitando che possano parteciparvi società in palese stato di insolvenza.

L’intervento, pertanto, va letto non solo alla stregua del principio di autonomia dell’ordinamento sportivo, come riconosciuto dalla legge 17 ottobre 2003, n. 280, ma alla luce della specificità del settore, all’interno del quale il legislatore statale ha imposto alle federazioni l’obbligo di sottoporre le società professionistiche a controlli atti a verificare l’equilibrio finanziario delle stesse“.

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