Al fianco del presidente Virgilio Minniti e del club manager Giuseppe Praticò il direttore giallorosso della Reggina Antonino Ballarino ha voluto incontrare la stampa per chiarire la posizione della società dopo le contestazioni degli ultimi giorni:

“Sono passati circa 70 giorni da quando abbiamo fatto la prima conferenza stampa, quando ho detto mi raccomando stasera facciamola diventare una festa ma già in quella circostanza non è andata così. Sono orgoglioso si quello che comunque siamo riusciti a fare fino ad oggi. Era normale che intervenissi dopo quello che è successo domenica. Sono stato chiamato in causa in maniera pesante, dopo appena 70 giorni di lavoro. Tutto questo è successo perché sin dal primo giorno si è scatenata una campagna di odio, di accuso e di attacchi personali che ci hanno portato a tante situazioni che questa sera cercherò di mettere in fila. Ce ne hanno dette di tutti i colori, mi hanno detto di essere poverello. Auguro a tutti i i poverelli del mondo di essere come me. Io ho grande stima e rispetto nei confronti dei giornalisti ma non sono uno che si vende, non mi curo della visibilità. Mi è stato anche detto che mi sono autonominato direttore generale perché mi devo prendere lo stipendio. Vergogna!”

E ancora: “Sono stato accusato di essere catanese. Ma è una colpa? Il presidente è reggino, il club manager è reggino. Io chiedevo accoglienza, niente di più e sinceramente non ne ho avuta. Quando mi sono seduto assieme a Minniti da proprietario di questa società abbiamo trovato macerie. Il 10 settembre al comune ho detto che siccome mi stavano contestando ancora prima di prendere possesso di tutto, eravamo pronti a cedere se qualcuno si fosse fatto avanti a prelevare la società. Ovviamente non si è presentato nessuno.  Nonostante le mie aperture ho subito attacchi da tutte le parti. Ci hanno massacrato. In poche settimane abbiamo messo su una società, una squadra e le squadre giovanili. E veniamo criticati di non saper gestire. I nostri giocatori sono in regola con i pagamenti come non lo sono stati mai negli ultimi anni”

Ballarino prosegue: “Mi era stato chiesto se ero interessato alla Dante Alighieri. Avevo risposto che non lo ero e sapete perché? La Dante Alighieri io ce l’ho, è la mia scuola superiore di mediazione linguistica, siamo là. Io sono da tanti anni con E-Campus, è vero, non ci dobbiamo nascondere. Ed è vero che E-Campus assieme ad altre università voleva prendersi la Dante Alighieri. E-Campus ha saputo del mio arrivo a Reggio l’11 settembre perché la mia amministrazione con quella di E-Campus sono due cose diverse. Sono nostri sponsor ok. Ma non c’è nessun legame”.

“Ma voi pensate che io sono venuto a Reggio Calabria per fare politica? Io sono venuto qui per fare calcio, non mi interessa la politica. Sono qui perché questa piazza è reduce da due fallimenti e io non voglio fare il terzo. Non succederà. Per noi far fallire la società significa tornare alle macerie. Avete dimenticato cosa è successo questa estate?”

E quindi la provocazione “Domenica è successa una cosa gravissima, non so se parte dal cuore o meno. Siccome penso che può anche darsi ci sia della dietrologia, dico che se ci sono imprenditori pronti ad acquisire la Reggina dopo tempo 5 giorni, fino a sabato per farmi pervenire una manifestazione di interesse. Se sono in condizioni di garantire almeno quello che garantisco io tolgo il disturbo. Se nessuno si presenta, e io non voglio soci né aiuti da nessuno, poi deciderò io assieme alla città quello che ci sarà da fare. Magari dovendo fare le cose in velocità qualcosa abbiamo potuto sbagliare, ma siccome possiamo correggere il tiro ci proveremo. Non smantelleremo e faremo le cose per bene assieme alla città. Reggio Calabria è una piazza importante e merita rispetto. Se entro sabato non si presenta nessuno beh poi lasciateci lavorare in pace. Io non voglio lasciare, io rilancio”