Nella lunga conferenza del direttore generale Antonino Ballarino si è discusso anche del marchio e del Sant’Agata.

Sul marchio “Sono stato invitato per il discorso del marchio. Anche qui sono state dette tante fesserie. Noi siamo interessati all’acquisto della storia, noi siamo qui per la storia altrimenti non sarei venuto. Però per farlo ci vogliono i tempi giusti”.
A questo punto interviene l’avvocato del club, Sbarbaro
“Questa proprietà fin dall’inizio mi ha segnalato l’intenzione di acquisire i beni immateriali come il marchio. Il soggetto che detiene questi beni, la Reggina 1914, è soggetta ad un procedimento perché il provvedimento dell’omologa è ancora pendente. Al momento da quella società non può essere fatta alcuna operazione d’acquisto. Noi non possiamo fare altro che la situazione si chiarisca e perfezionare poi l’acquisito quando sarà possibile”

Sul Sant’Agata “Al Sant’Agata c’è la storia. Da lì sono usciti giocatori importanti. Adesso troviamo le macerie. Addirittura, ci hanno staccato la luce perché la proprietà precedente non aveva pagato la bolletta. Pensate che se vogliamo fare una trasferta in pullman l’azienda ci chiede è pagamento anticipato, se vogliamo andare al ristorante, ci chiedono pagamento anticipato. Questo perché la società precedente non ha pagato. Quindi questa società non ha un debito perché sta pagando tutto anticipatamente. Il Sant’Agata dopo due mesi, 70 giorni che siamo lì dentro posso dire che è fatiscente. I vari campi a disposizione sono inutilizzabili. Nessuno sano di mente lo prenderebbe in queste condizioni. E ci minacciano pure. Ci stiamo allenando altrove con le varie squadre. E ci scrivono che giorno 18 dobbiamo andarcene perché scade la concessione. Ci vogliono 500mila euro per sistemare un solo campo e per renderli omologabili. Con il sindaco ho parlato solo una volta. Noi ci stiamo muovendo per trovare una soluzione per il Sant’Agata perché la concessione scade il 18 dicembre e non può essere rinnovata senza che venga comunque fatto il bando prima”.